In salita controvento
Il primo passo è quello più importante. Ma forse è anche quello più facile. Il più atteso. Quando si ricomincia il difficile arriva con il secondo, il terzo, il quinto il decimo, il centesimo... Per ritrovare la pace con la strada è necessario esserci ogni giorno, come fosse il primo, ma ricordandosi che ogni volta sarà sempre più dura. Ma anche sempre un giorno in meno.
In salita controvento è anche il titolo di un bellissimo libro, autobiografico scritto a due mani da un campione del ciclismo, Ivan Basso, e da un carissimo amico, Francesco Caielli. L’ho voluto appositamente usare come titolo di questo articolo perché si incastrava perfettamente nel susseguirsi di eventi di questi giorni. Naturale prosecuzione dell’ultimo post dove ho parlato di libri (di corsa) e parafrasi perfetta dell’ultimo allenamento.
Non l’ho inserito tra le letture consigliate solo perché non è di running che si parla tra le pagine scritte maestralmente da Caio. Ma in realtà il ciclismo è solo la scusa, lo sfondo, dove si è consumata la storia di un ragazzo che ha ceduto solo per un attimo alle sue debolezze, per raggiungere un sogno diventato un’ossessione. Salvato forse solo per puro caso dall’andare oltre. Un libro che non ti lascia staccare gli occhi dalle parole, che ti risucchia e ti fa sentire nelle gambe la fatica delle salite. E l’angoscia di dover arrivare.
Non sto dicendo che mi ritrovo nella stessa situazione. O solo in parte. La salita, quella si, è la stessa. Con obiettivi e ambizioni diverse. Ma sempre salita rimane. Mi accorgo ogni giorno di quanto diventi sempre più difficile non arrendersi. Quando sei alle prime armi, è facile sorridere e festeggiare per i più piccoli passi in avanti. Ma quando ci sei già passato, hai sempre l’ambizione di guardare al passo successivo, non accontentandoti di quello che la giornata ti ha regalato. E ogni più piccolo ostacolo che ti ferma o ti fa indietreggiare diventa un muro invalicabile. Qui sta (e deve stare) la forza del runner. Liberare la mente e godersi il viaggio.
Rimane l’ultimo tassello. Quello che oggi mi ha fatto tornare subito in mente le pagine (o meglio il titolo) del libro. Controvento. Si, perché oggi era una bellissima giornata, di quelle che ti mettono in pace con il mondo. Di quelle fatte per allacciare le scarpe, uscire e non pensare a nient’altro che a correre. Ma controvento tutto è ri-diventato una nuova sfida. E me lo sono goduto, guardando il Naviglio scorrere in direzione opposta al suo solito, con le onde che hanno increspato la sua superficie. Con il sudore che è asciugato istantaneamente sul viso e il freddo che si è infiltrato tra le maglie in ogni più piccolo spiraglio. Oggi mi sono guardato da lontano. In salita. Controvento. E ho visto che è questo quello che ci piace fare. Se tutto fosse più facile non avrebbe senso.