Oggi mi sono dopato...
...a suon di musica. Non lo faccio mai. Non l’ho fatto quasi mai. Ma in questi giorni in cui l’importante è solo macinare chilometri senza pensare a ritmi, tempi o tabelle, ho provato a cercare di farlo nel modo più indolore possibile. E in questo caso ho trovato nella musica un’alleata preziosa, che mi ha fatto correre senza sentire il peso della fatica, saltellando da una nota all’altra quasi senza peso.
Se qualcuno avesse ancora dubbi sul potere dopante della musica (in corsa) io credo di averli fugati. Ascoltare musica mentre si corre aiuta davvero a non pensare alla fatica. Ti isola dal mondo (in tutti i sensi e in effetti non è troppo sicura come cosa), ti disconnette dal corpo, ti porta in un’altra dimensione in cui fatica e sudore non esistono. Seguendo le note, le gambe viaggiano da sole, come trasportate su un tappeto mobile. L’affanno è nascosto dietro al suono che riempie le orecchie. La tensione e il continuo pensiero a ritmi e tempi sono solo un ricordo di un’altra vita, in cui correre era un altro sport.
Non ho comunque cambiato idea sul fatto di correre con o senza auricolari alle orecchie. Ma ho capito che dipenda da quello che si ricerca. Non sarei in grado di seguire ritmi e spingere al massimo con un accompagnamento musicale che continua a distogliere l’attenzione dal gesto atletico, dalla risposta del corpo, dallo sforzo. Non proverei per nessun motivo al mondo a correre un allenamento di ripetute senza avere il piacere di ascoltare il rumore dei miei passi, prima leggeri poi sempre più pesanti colpire il terreno. Non cambierei mai il ritmato ansimare che aumenta con l’aumentare della fatica per qualche bpm registrato su mp3.
L’ho fatto solo per cercare di abbandonare l’oppressiva fatica degli ultimi giorni. La scorsa settimana ad ogni nuova uscita ho sempre peggiorato ritmo, tempo, sensazioni. Sono passato dal correre dieci chilometri facili in quarantacinque minuti ad arrancare per quarantasette, con le stesse sensazioni che avevo dieci e più anni fa, con la fatica stanca di chi è alle prime armi, con il passo goffo e pesante di chi sta cercando una forma insperata. E correre con la musica mia fatto dimenticare per quarantacinque minuti tutto questo. Mi ha rilassato, facendomi godere il sole di mezzogiorno, i gialli prati di colza, trasformando fatica e affanno in una specie di ballo. Solo finendo qualche centinaio di metri prima dell’arrivo la mia playlist, sono ripiombato nel modo reale fatto di sudore, fiato corto e cuore a mille. E forse lo rifarò ancora.
Mizuno Wireless Sport Headphones Panasonic
Per l’occasione ho provato i nuovi auricolari Mizuno-Panasonic Wings BTS35. Bluetooth, leggeri, resistenti all’acqua, ergonomici ed adattabili a qualsiasi orecchio. Ricarica completa per una durata complessiva di sei ore e ricarica veloce di quindici minuti per settanta di musica. Suono nitido, comandi facili e intuitivi da utilizzare, sono stati i compagni ideali per questa nuova esperienza. Non avevo mai provato auricolari che vestissero la parte superiore dell'orecchio ed ho avuto qualche dubbio nel momento in cui ho dovuto indossare insieme anche gli occhiali. Ho trovato la giusta configurazione che non mia dato fastidio per tutta la durata dell’allenamento, anche se pensando ad un’uscita più lunga, qualche perplessità mi è rimasta in termini di comodità e stabilità. Ma se il loro compito era quello di farmi correre senza pensare, la loro missione stata un successo.
Un peccato non aver potuto provare anche il Garmin 645 Music in parallelo. Purtroppo quello che sto utilizzando nelle ultime settimane è la versione senza musica, che mi ha costretto a correre portandomi in tasca lo smartphone. Cosa che durante un allenamento (serio) non farei mai e poi mai. Ma nonostante tutto è stato piacevole. Forse non tutto il doping vien per nuocere...