Chi va piano...
Finalmente in questi giorni ho ripreso a corricchiare. Ma per riprendere veramente a correre ci vorrà ancora qualche allenamento. Dopo un anno indenne da infortuni e acciacchi, non mi ricordavo quale e quanta fosse la fatica della ripresa. Mi sento una tartaruga. Con anche tutto il carico del suo guscio al seguito.
Cuore che batte all’impazzata, VO2max ai minimi storici, peso forma disperso nelle settimane dell’anno appena passato, muscoli indolenziti e senza più un tono. Se questo non è ricominciare da zero, poco gli manca.
Non sono passate indenni le prime due uscite dopo l’influenza di inizio anno e oggi (tra meno di un'oretta) ci sarà la terza. Ho ricominciato con pochi chilometri (8 Km lunedì e 10 Km mercoledì), aumentando gradualmente la distanza per non cadere subito in stupidi infortuni. Per questa prima settimana (e forse anche la prossima, vediamo come andranno i prossimi giorni) saranno solo quattro gli allenamenti, per dare modo a gambe e fisico di recuperare bene tra un’uscita e l’altra con un giorno di riposo.
La risposta del Garmin Forerunner 935 dopo l’ultimo allenamento è stato decisamente una sorpresa inaspettata. In negativo, chiaramente. Non sapevo se ridere o piangere. Fermata la registrazione dell’allenamento di mercoledì, mi ha subito mostrato il tempo di recupero prima del successivo, segnalando 3,5 giorni di riposo (!). Forse un po’ eccessivo, ma chiarificante sul mio stato di forma attuale. A posteriori, ho poi capito quale fosse il motivo di tanta preoccupazione. Il battito cardiaco negli ultimi minuti di allenamento è salito fino a 180 bpm, livello che difficilmente ho raggiunto negli ultimi mesi anche durante le ripetute. Non so se fosse dovuto ad un reale aumento per la fatica o magari solo ad una cattiva ricezione del segnale. In ogni caso, analizzando tutto l’andamento del battito durante l’allenamento, ho subito verificato che fosse decisamente più alto di quanto sono solitamente abituato. La zona tra i 130 e i 140 bpm a 4’ 30” al chilometro, per il momento è solo utopia.
Come decisamente in basso è caduto il VO2max, sceso a 59. Dieci punti in meno rispetto al periodo maratona. Normale, anche se ho sempre sperato di essere ad un livello superiore. La cosa buona è che avendo praticamente azzerato qualsiasi parametro fisico, potrò ben valutare nelle prossime settimane il livello di crescita globale.
Guardando i dati registrati su HRV4 training (la app che analizza la variabilità del battito cardiaco - Heart Rate Variability - per capire quando il nostro corpo deve riposare dopo un determinato sforzo fisico in modo da poter recuperare senza il rischio di infortunarsi), mi sembra comunque di vedere una crescita costante. Cosa che non accadeva ormai da qualche mese. E avendo sempre con me in ogni uscita anche il fido Running Dynamics Pod di Garmin sarà interessante verificare come miglioreranno nelle prossime settimane tutti i parametri di corsa, dinamiche e potenza comprese. Ma tutto questo lo analizzerò strada facendo. Adesso è ora di uscire a correre. Magari un po’ più forte di ieri.