Prima e dopo
Mi stupisco a volte. Mi stupisco all'inizio e mi stupisco alla fine. In questo periodo sto facendo semplici uscite settimanali su distanze medio-corte, senza obiettivi cronometrici, senza lavori di qualità. Solo corsa, mantenimento. Anche ieri quando sono partito ho lasciato che il ritmo fosse imposto dalle gambe, senza forzare o trattenermi. La temperatura era ben oltre i 30°C e soprattutto l'afa e il caldo dell'asfalto ero al limite della sopportazione. Anche arrivare nelle campagne lungo l'alzaia non è stato di grande sollievo, visto che non c'era un filo d'aria. Eppure per i primi cinque chilometri mi sono accorto di andare bene, molto al di sopra di quanto pensassi. Un ritmo che poteva essere sui 4' 10"/15" al chilometro. E' lo stato d'animo che ha cercato probabilmente un modo per sfogare la tensione di questi giorni. Ero anche conscio che non sarei riuscito a mantenerlo per tutti i 10 Km, ma ho lasciato che fosse il corpo a decidere. Infatti poi verso il ritorno il calo, o forse anche solo la fatica, si è fatta sentire e come. Mi sembrava quasi di essere stato ai primi cinque chilometri della maratona ed essere passato poi subito agli ultimi cinque. Mi sono fermato dopo 42' 29" e la constatazione più grande è stata quella di accorgermi di sudare come se stesse piovedo. Mentre facevo stretching attorno a me si è quasi formata una pozzanghera. In questi giorni dovrebbero arrivare i temporali. Non sarebbe male prendere un po' di fresco e lasciare che le lacrime si perdano nella pioggia invece che nel sudore.