Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Ripetute 7x1000 3' 45" rec. 2'

Ho aspettato ventiquattrore in più prima di uscire per il primo allenamento stagionale di ripetute lunghe. Sapevo che mercoledi sarebbe arrivato il brutto tempo. E pioggia e fresco sono amici della fatica. Scelta migliore non avrei potuto fare. I dieci gradi in meno rispetto al periodo estivo, sono stati quelli che hanno fatto la differenza tra un semplice allenamento e la sua buona riuscita.

Già essere lontani da casa per le sedute più veloci non è di buon auspicio. Non conoscere bene la strada, non avere i giusti riferimenti, aumentano la difficilotà. Piccole cose che per un amatore diventano importanti con il tempo. Ma ho cercato di ovviare al problema studiando un po' i percorsi sui quali corro di solito quando sono fuori-sede e alla fine credo di aver trovato il miglior compromesso per allenarmi nel miglior modo possibile.

Il mese di agosto sapevo poi sarebbe stato un mese interrogativo per quel che riguarda l'esperimento di ripetute lunghe in salita sul tapis roulant MyRun per il Challenge di Runner's World con Technogym. Non avendolo sempre a disposizione e non sapendo quando, ho chiesto al prof. Massini di darmi sia l'alternativa in salita indoor su MyRun che quella in piano outdoor in base alle possibilità che avrei avuto. La cosa che mi ha lasciato basito è stato vedere quale fosse la corrispondenza tra le due diverse tipologie di allenamento. Non credevo che anche solo una leggera percentuale di salita potesse sostituire tanto sudore in piano. Per parlare dell'ultimo allenamento le due alternaitve sono state, ripetute 4x1000 in salita del 4% con recupero di altri 1000 con salita all'1% e, in alternativa, ripetute 7x1000 a 3' 45" con recupero di 2' lenti. E' vero che nell'ultima seduta su MyRun avevo fatto una fatica che era andata ben oltre le mie aspettative, ma non mi immaginavo potesse essere paragonabile ad un allenamento così impegnativo sui mille in piano.

Comunque la prima difficoltà che ho incontrato è stata quella di arrivare in zona industriale dove poter sfruttare i vialoni lunghi, dritti, piatti e senza traffico. Uno problema è stato dover necessariamente allungare il riscaldamento a tre chilometri iniziali invece dei canonici due che sfrutto normalmente. Solo un po' più di strada che male certo non può fare. Meglio in più che in meno. Clima fantastico, 17/18°C, l'ideale per correre bene e con la pioggia che è iniziata solo strada facendo e solo per piccoli tratti. L'unico dubbio che mi è rimasto è stata la velocità di allungo prevista da Fulvio. 3' 45" è un po' sopra gli standard a cui ero abituato. Non so se i secondi in aggiunta siano stati pensati per il probabile periodo caldo o se per non forzare da subito vista la mia condizione ancora precaria. E visto che il caldo non sarebbe stato un problema, ho ovviato cercando di correre a sensazione senza arrivare comunque al cento-per-cento delle forze.

Sono rimasto sorpreso alla fine dei primi mille in allungo leggendo il risultato sul Garmin Forerunner 630. 3' 35" che mi hanno ben lasciato sperare per il proseguio dell'allenamento. L'unica accortezza è stata quella di cercare di dosare bene le forze per tutta la durata della seduta. Tra riscaldamento, fase in spinta, fase di recupero e defaticamento ho calcolato che potessero essere circa dodici i chilometri totali e non ho sbagliato di molto. Ma la pioggia mi ha dato un'ulteriore spinta, insieme al falsopiano leggermente in discesa della prima parte e il vento mai contrario. Anche se il secondo intermedio scendendo verso il mare è stato equivalente al primo, 3' 35", e la fiducia ha iniziato a rinforzare le gambe.

Avevo calcolato di correre le prime tre ripetute e poi ritornare verso casa, rischiando l'ultima tra le vie del paese per non dover defaticare troppo a lungo a fine allenamento. E spostare il giro di boa ancora prima di metà allenamento è stato un aiuto psicologico non indifferente. Terza e quarta serie simili tra loro, sia per risultato (3' 39" e 3' 41"), sia per percorso. I problemi sono cominciati con le successive, con il ritorno verso casa. Vento laterale e falsopiano in salita, sommati alle gambe più stanche, hanno pesato con qualche secondo sulla buona riuscita, ma rimanendo sempre ben al di sotto da quanto previsto dalla tabella (3' 44" e 3' 41"). Ma il solo pensare che ad inizio agosto potessi correre già bene delle serie di ripetute da mille mi ha dato la fiducia per chiudere comunque bene l'allenamento, anche se l'ultima serie è stata la più difficile, forse più per dove è stata corsa che per la vera stanchezza (3' 52").

Credo di non aver mai corso così bene ad agosto e se questa sono le premesse non posso far altro che pensare che il lavoro che abbiamo impostato stia già dando i primi frutti. I tempi anche di allenamento andranno abbassati, ma per le prossime settimane continuerò a seguire le sensazioni, soprattutto per quel che riguarda gli allenamenti di qualità, che saranno decisamente condizionati dalle variazioni del meteo. Manca ancora più di un mese alle prime gare di preparazione alla Firenze Marathon e in un mese possono succedere ancora tante cose.