Nuova vita da papà-runner
Non vedevo l'ora di poter festeggiare l'arrivo di Tommaso con la mia prima corsa da papà. In settimana di corse ne ho fatte tante, ma non del genere più tradizionale. Finalmente oggi, dopo cinque giorni, sono riuscito a infilare le scarpe per un'oretta nella pausa post-pranzo (sua) e ad inaugurare questa nuova vita sportiva. Sicuramente migliore e più veloce. E con un tifoso speciale in più.
Cambierà poco. Nel senso che correre e allenarsi sarà esattamente come prima. Stessi posti, stessi obiettivi, stessa fatica. Cambierà tutto, però, allo stesso tempo. Le motivazioni, la voglia. Giusto il periodo che servirà per abituarsi ai nuovi ritmi. Lui, Tommaso, ha già vinto la sua corsa. Nove mesi di preparazione e lo sprint finale per tagliare per primo il suo traguardo. Il più veloce di tutti da tanto tempo. Buon sangue non mente. La cosa strana (strana per modo di dire) è che non mi preoccupa rubare tempo ai miei allenamenti. Un po' perchè un periodo di "riposo" agonisitico è quello che mi serve per recuperare per bene dagli infortuni degli ultimi mesi. Dare tempo a fisico e muscoli di ritrovare il giusto equilibrio. Un po' perchè è in arrivo il periodo estivo, dove è sempre bene cercare di non esagerare nello spingere troppo per non ritrovarsi poi in autunno con le pile scariche. Un periodo perfetto per imparare a conoscerci e ad impostare i mesi che da oggi in poi arriveranno.
Ho anche tralasciato un po' il blog negli ultimi giorni, per forza di cose. Comunque fisicamente le giornate sono state intense e stressanti con l'avanti-indietro dall'ospedale prima e con i ritmi incessanti a casa poi. Serve solo trovare il giusto compromesso. Anche Chiara poi tra poco ricomincerà a calcare le strade. E magari lo faremo insieme. Tutti e tre. Nuovi mondi da scoprire, non solo per me. Non sarà certo il precursore dei dad-runners, ma chissà mai che possa diventare un buon riferimento per i tanti che si stanno appassionando alla corsa. Niente è impossibile. Basta saper trovare l'equilibrio. E un buon runner questo lo ha già imparato strada facendo.
Devo dire poi che come prima corsa me la sono gustata appieno. Nonostante fosse qualche giorno che speravo di riuscire ad uscire, non è stato come essere fermo per un infortunio. Alla fine nessuno mi ha costretto a non farlo, ma è stata una mia scelta tra le varie priorità. E quando è stato me la sono goduta. Con la mente persa tra mille pensieri per i primi chilometri e con la fatica che ha preso poi il sopravvento piano piano nella parte finale. Anche perchè uscire a mezzogiorno in una delle giornate più calde dell'ultimo periodo non è stato poi così semplice. Ma come rispondevo proprio ieri a qualche commento sulla pagina di facebook, tutte le energie spese al di fuori dell'allenamento non saranno sprecate. Anzi. Sarà solo un allenamento in più. Complementare. Una specie di bi- (o tri-) giornaliero. Che servirà ad aumentare le motivazioni, a sopportare la fatica degli ultimi chilometri, ad andare oltre l'ultimo ostacolo. Perchè un papà-runner è un po' come un supereroe.