La Padelada (Arcene)
Risvolti positivi e negativi nella corsa di oggi ad Arcene. Non era forse la giornata e il periodo giusto per una 28 Km così pochi giorni dopo la Maratona, ma visto che comunque fino alla Cortina-Dobbiaco non ci saranno altri lunghi ne ho approfittato. Il fatto positivo è che il polpaccio ha reagito bene finalmente, dandomi solo un po' di fastidio (secondo me mentale) in alcuni tratti ma non facendomi più male. Tutto il resto sono solo note negative: gambe pesantissime, fiato corto, un solletico costante su entrambe le gambe per l'eritema, una stanchezza diffusa. Lo avevo già notato in altre occasioni, ma nelle settimane successive ai 42 Km ho bisogno di recuperare dallo sforzo. I tempi che riuscivo a fare solo un mese fa sono un lontano ricordo.
Quando questa mattina siamo partiti il sole stava incominciando a scaldare la giornata accolto da un cielo limpido senza nemmeno una piccola nuvola. Insieme a Zio, Massimo e Roberto sono partito ad un passo decisamente troppo veloce per le mie intenzioni di giornata. Ero pronto a cambiare tragitto in qualsiasi momento se il polpaccio avesse fatto le bizze, ma fortunatamente non ne ho avuto bisogno. Presto ho rallentato il passo rispetto agli altri lasciandoli proseguire chi per i quattordici chi per i ventuno. Mio Zio ha fatto il passo per quasi tutto il tratto in cui siamo stati insieme, sempre sotto i 5 min/Km a volte allungando di qualche decina di metri, qualche volta rallentando ed aspettandomi. Dopo alcuni chilometri in cui non riconoscevo lo stesso percorso dello scorso anno siamo arrivati al circuito di Lurano, dove un anello di sette chilometri differenzia i percorsi dei 21 Km e dei 28 Km. All'inizio del secondo giro mio Zio miabbandona e prosegue per l'arrivo. Io rimango solo quando ho appena passato la metà della distanza. Dura, visto che oltretutto lungo i vialetti di campagna sono pochi i podisti che incontro. Il caldo poi fa la sua parte. Ad ogni passo la stanchezza è uscita sempre di più dalle gambe fino quasi a farmi arrendere intorno al ventiduesimo cholometro, quando ho deciso di rallentare notevolmente il passo per riuscire ad arrivare alla fine. L'importante di oggi era essserci e finire la distanza, senza guardare il tempo. Così piano piano mi sono trascinato fino al gonfiabile dell'arrivo rovesciandomi immediatamente nell'erba appena tagliata per riposare, gambe, braccia, schiena, fianchi e qualsiasi altro muscolo del corpo che nei chilometri precedenti mi implorava di fermarmi. 2h 31' 40". Per fortuna la prossima settimana ci sono in programma i sedici.
Questa mattina la bilancia ha dato nuovi risultati: 70,5 Kg.