La Padelada (Arcene)
Ci alziamo speranzosi non appena la sveglia accende la domenica. Cielo coperto ma niente pioggia. Bene per me, un po' meno per Sara che vorrebbe rimanere a letto. Quando il campanello suona usciamo e la pioggia ci accoglie cadendo copiosamente. L'aria è fredda tra i 12 e i 14 gradi e guardando il cileo grigio non abbiamo speranze che si possa aprire. Non fosse per la quantità di acqua che cade non sarei troppo scontento visto la lunga gara che mi aspetta. Prima della partenza cerco qualche compagno che mi ac-compagni, ma tutti optano per percorsi più brevi. Parto comunque insieme al guppo cercando di mantenere il ritmo controllato appena poco sopra i 5' al chilometro. Fino al bivio per i 14 Km rimango con Zio e Pietro col quale non mi accorgo della strada che facciamo occupati a chiaccherare del più e del meno. La pioggia non è costante ma certamente non ha intenzone di abbandonarmi. Quello che più mi preoccupava prima della partenza era la tenuta del terreno: le campagne alternano tratti totalemente puliti con rettilinei di fango scivoloso. Cercando l'equilibrio migliore cerco di mantenere il passo costante e al bivio saluto i miei compagni: i restanti 21 Km sono tutti in solitario.
Prima di ricongiungersi nuovamente al bivio è previsto un giro circolare su un circuito in campagna tra Lurano e Spirano per la "Mezza" e due per i 28 Km. Alzo lo sguardo e consecutivamente cerco di raggiungere quelli che scorgo davanti a me. Il passo è buono e mi sento bene. Cerco di capire dove mi trovo e prendo riferimenti in vista della seconda tornata. Alla svolta del secondo giro (a metà gara) sono ancora fiducioso e controllo il passaggio cronometrico ogni 2 Km, sempre attorno ai 10'. Incontro sempre meno gente, visto che in pochi abbiamo optato per il "lungo". Il secondo giro, nonostante il terreno sia molto più rovinato, mi sembra più veloce e meno faticoso e dopo poco mi ritrovo sulla via del ritorno. Passo la Mezza Maratona intorno ad 1h 47' con un buon passo. La pioggia è sempre più fine e meno insistente e non rimango troppo inzuppato. Fino al 25 Km mantengo il ritmo e anche le gambe reggono bene, ma in prossimità di Arcene ho un crollo, complice anche un dolore improvviso all'esterno del piede destro. Cominciano i crampi e anche il passo ne risente. Cerco di trascinarmi come meglio posso per i successivi 3 Km e quando incrocio il cartello dell'ultimo chilometro mi riprendo psicologicamente. Ritorno sui ritmi di prima e in 2h 25' 02" chiudo la gara. Tutto sommato un buon tempo in vista della Milano-Concesa lungo il Naviglio Martesana che mi aspetta tra due settimane e visto che ci ho impiegato 5' in meno rispetto alle previsioni.