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Houston abbiamo un problema

Non ho fatto altro che seguire gli allenamenti previsti e ascoltare il corpo. Eppure, a quanto sembra, non è bastato. Corsa domenica, riposo lunedì e inizio settimana di scarico da ieri. Eppure, uscendo per soli 8 Km tranquilli qualcosa non è andato per il verso giusto.

Il fastidio al polpaccio che mi ha accompagnato da settimana scorsa è ritornato nonostante le trentasei ore di riposo e con l'aumentare dei chilometri è peggiorato. Pensavo, e speravo, che dopo il riscaldamento l'affaticamento come al solito svanisse e invece qualcosa è cambiato. Ma cosa? Adesso l'unica visione che mi trovo davanti agli occhi è un grosso punto interrogativo. Mancano quattro giorni per la trenta chilometri alla Cariparma. Dieci giorni al Milano City Trail. Nove settimane alla Maratona di Valencia. Numeri e la lancetta dei secondi che continua a girare. Un countdown inesorabile.

E' assurdo infortunarsi al primo allenamento di due settimane di scarico. E' vero che ho caricato molto nelle ultime due settimane con 190 Km totali, ma ritrovarsi con un problema dopo essere stato un giorno a riposo è quantomeno assurdo. Anche perchè, sia lunedì che ieri, di fastidi particolari o problemi seri non ne ho comunque avuti. L'allarme è scattato quando ormai ero sul Naviglio e il fastidio invece di diminuire è aumentato. All'inizio ho pensato ad una contrattura. Poco probabile, ma possibile. Ma quando il dolore è diventato più pungente il dubbio di qualcosa di più serio mi è subito scattato nella mente. Non voglio crearmi allarmismi ancora prima di aver sentito un parere più serio, ma se un po' mi conosco e un po' ho imparato a riconoscere dolori e fastidi, potrebbe essere uno stiramento.

Correre bene per mesi senza avere problemi e ritrovarsi in pieno carico maratona a dover fare i conti con un infortunio è una cosa che non avrei voluto e non mi sarei aspettato. Un conto è andrsi a cercare i problemi e rendersene conto a posteriori. Ma ritrovarsi fermi solo per aver fatto il proprio dovere è deprimente. Se le mie paure dovessero materializzarsi, la maratona diventerebbe davvero un punto interrogativo. Mentre è più che chiaro che le prossime corse a venire non sarebbero neanche da considerare. Ma la forma? La velocità che poco a poco stava migliorando? I lunghi che proprio adesso stavo iniziando? So che la mia preoccupazione al momento deve solo essere quella di tornare a correre senza problemi, ma non è facile non continuare a pensare a quell'obbiettivo lungo sei mesi. La cosa che più mi fa arrabbiare è sapere di non aver fatto nulla di più di quanto previsto. Senza esagerare. Senza voler fare un passo di troppo. Ma per tirare le conclusioni meglio aspettare pareri più autorevoli. E magari far passare qualche giorno. Il tempo di ritornare con i piedi per terra.