Tri pas inturen a Erdel (Verdello)
La mente ormai è proiettata esclusivamente alla preparazione per l'11 aprile. Nonostante manchi ancora qualche giorno all'inizio della tabella ho optato per un lungo oltre la Mezza, seguendo Mamma Antonella e Carmen che l'avevano già prevista. I chilometri sarebbero dovuti essere venticinque ma ben presto mi son accorto che la strada sarebbe stata un po' più lunga. La temperatura del week-end era prevista sotto lo zero, ma ho sempre sperato in un errorre delle previsioni ed invece... Partiamo da casa ancora prima dell'alba e i gradi sono due sotto le zero. Tutto sommato però una volta scaldati dopo la partenza la situazione è stata quasi ideale. Fortunatamente ho trovato la combinazione perfetta di strati-vestiario che non mi ha fatto soffrire nè caldo nè freddo. Come da programma ho iniziato la corsa percorrendo prima il circuito da 7 Km (che in realtà erano otto abbondanti) per poi ripartire e completare la corsa su quello dei 18 Km, 26 Km in tutto.
Non conoscendo pienamente la mia situazione fisica oltre i venti chilometri e soprattutto avendo ancora nelle gambe l'allenamento di venerdì ho provato da subito a mantenere un ritmo-gara-maratona prefissato sui 5 min/Km. Come sempre la bergamasca mi ha fatto trovare e incontrare una marea impressionante di persone lungo il percorso. Le segnalazioni ed i riferimenti cronometrici mi sono sembrati fin da subito abbastanza precisi e frequenti. Come da alcune settimane non succedeva ho corso da solo, senza minima compagnia per tutto il tempo. Non mi è dispiaciuto. E' bello stare con i propri pensieri, sapersi gestire fisicamente e mentalmente. Non avere riferimenti esterni ma saper riconoscere la propria evoluzione durante la corsa. Nonostante usciti da verdello le strade percorressero la campagna non ci sono stati problemi di fango, come ho temuto fin dall'inizio. Probabilmente il freddo e le poche piogge degli ultimi giorni hanno aiutato il terreno ad irrigidirsi. Lo sguardo ogni due chilometri al cronometro mi ha confermato il passo costante, con alcune punte addirittura più veloci. Ma si parla di pochi secondi. Con l'inizio del secondo giro il passaggio sui punti del percorso comuni al primo mi ha naturalmente aiutato psicologicamente, avendo già dei riferimenti precisi. Con la svolta sul percoso dei diciotto poi la sorpresa più bella, annunciata alcune centinaia di metri prima dal profumo: il passaggio davanti alla fabbrica italiana della Heineken. Peccato solo non avessero previsto un simpatico ristoro. Nella parte centrale della corsa, completamente immersa nelle campagne lungo la Francesca (la provinciale che taglia la bassa-bergamasca), le gambe e la fatica si sono fatte sentire parecchio, soprattutto intorno al ventesimo chilometro. Anche le gambe fino all'arrivo finale hanno subìto la fatica segnalandomi continuamente con piccoli crampi il loro stato. Ciò nonostante sono riucito a mantenere il ritmo costante ed a chiudere in 2h 07' 44", in linea con le previsioni. All'arrivo poi il giusto premio per la fatica di giornata, mentre aspettavo che anche tutti gli altri arrivassero: un buon panino col cotechino caldo per riappacificarsi con le morse dello stomaco.