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Rip. 3x2000 7' 20" + 2x1000 3' 35" rec. 2'

Sono queste le serate che mi rimettono in pace col mondo. Quello della corsa. Uno di quegli allenamenti che un po' temevo e che, memore dell'errore d'orario di mercoledì, ho scelto con cura dove e quando correre. Devo dire che l'anello del centro sportivo di Carugate è un bel campo d'allenamento. Un buon sostituto della pista, soprattutto negli allenamenti più lunghi, quando le ripetute e le variazioni superano i canonici quattrocento metri. Anche se l'ho già sfruttato in più di un'occasione per altro. Ma soprattutto non ho trovato il caldo asfissiante della pausa pranzo, con il sole e l'umidità della sera mitigati dal piccolo boschetto al centro dell'anello che crea ombra e aria fresca a volontà. E' anche stata la prima volta in cui ho corso appena uscito dal lavoro e devo dire che non è stato così semplice. Un continuo slalom tra bambini in bicicletta, gruppi di signore al piccolo passo, runners al trotto e ciclisti di strada. Ma comunque un'ottima accoppiata visti poi i risultati della seduta. Evidentemente il dove-e-quando conta.

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Estautunno

Anche Chiara ha avuto la mia stessa impressione. Oggi sembrava davvero di essere in una mattinata di novembre, non fosse stato per la temperatura mite e perfetta per correre. Cielo grigio, coperto, piovviginante. Aria fresca, anche se non fastidiosa. E nessuno in giro per l'alzaia. Solo i cespugli e gli alberi rigogliosi e verdi stonavano con la raffigurazione. A fine allenamento anche qualche leggera e fresca goccia, come fosse l'inizio del calar della nebbia nel tardo pomeriggio. Strano. Ma non si può chiedere certo di meglio. Anche e soprattutto per chi rientrato da poco dalle vacanze ha voglia di ricominciare a fare sul serio.

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Come Pinocchio

"Gambe" di legno, cuore di stagno, burattino... riprendendo una vecchia canzoncina di Pinocchio, oggi ho cominciato a corricchiare sul Naviglio. Credo che i primi metri abbiano riservato un'andatura alquanto imbarazzante. Muscoli quasi atrofizzati. Smorfie a non finire. Ci ho impiegato un po', nonostante il riscaldamento da fermo mentre il gps ricercava il segnale, a sciogliere cosce e polpacci. Evidentemente l'allenamento di ieri è stato fatto a dovere. Le gambe, almeno, hanno lavorato. Fitte continue ad ogni passo, soleo, gemelli, tibiale. Ho riscoperto che tutti i muscoli sono al loro posto. Ma una volta liberate le fibre dalle tossine è stata una dolce, anche se faticosa, passeggiata.

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Meucci Straneo. Voglia di Maratona

Daniele Meucci. Valeria Stranero. Oro. Argento. Quarantaduemilacentonovantacinquemetri. L'Italia domina nella gara più dura, più difficile, più bella dell'atletica. Si può essere d'accordo o meno, ma è la realtà. L'unica gara dove non conta solo essere al top. L'unica gara dove non conta solo correre veloce. L'unica gara in cui allenamento, tattica, testa, voglia, sacrificio ti portano al traguardo. Due italiani, due italiani veri. Non-importati. Due tattiche diverse, ma due tattiche vincenti. Daniele ha corso la maratona perfetta. Sempre nel gruppo di testa, non si è lasciato tentare dal polacco che ha provato la gara della vita, ma sbagliando i tempi. La maratona non perdona quando azzardi e correre trenta chilometri in solitaria davanti a tutti non equivale a vincerla. Benzina finita. Meucci ha aspettato e quando la vera-gara comincia, al chilometro trenta, ha dato la zampata finale. Valeria è stata davanti, come sempre. Ha pensato a fare la sua gara. Il suo ritmo. Per batterla bisogna stare con lei e sperare che prima o poi abbia un calo, un problemino. Altrimenti resta imprendibile, nonostante i trentotto anni. Due gare diverse, ma emozionanti. E' stato quasi un bene non poter correre in questo week-end. Sono emozioni che solo la maratona sa regalare. Ed è bastato guardarla in televisione per sentire la voglia dei quarantadue chilometri crescere. Per ricordarmi che tutto quello che sto facendo lo sto facendo per Lei.

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Bisogno di scarico

Delle utlime settimane quella attuale è sicuramente una delle più pesanti. Molto poi dipende dal clima pazzo di questo mese. Ma ieri ho proprio sentito la necessità di scaricare le gambe. Stanchezza, pesantezza, anche debolezza. L'allenamento di mercoledì e il caldo sono stati deleteri per il fisico. Se devo tradurre le sensazioni sento che, nonostante tutto, chilometri e lavoro stanno aumentando. Probabilmente i benefici saranno da incassare più avanti. Se il fisico regge, se le gambe hanno intenzione di non arrendersi, magari qualche piccola soddisfazione potrebbe arrivare. Certo, avendo subito dei riscontri sarebbe più facile. Ma credo che dovremo aspettare l'inizio delle prime giornate fresche. E soprattutto l'assorbimento delle ultime settimane. Che già sarebbe gran cosa.

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Domenica d'Agosto

Ho preferito il caldo serale e la pianura della Martesana al freddo della mattinata in Val Pusteria. Perchè di freddo si è trattato. E Chiara lo può testimoniare. Ma soprattutto ho preferito far riposare le gambe ventiquattro ore prima di rimettere le scarpe. Visto il periodo è inutile rischiare altri stop per affaticamento ulteriore. E tutto sommato ormai agosto se ne sta andando senza lasciare pesanti torridi strascichi. Praticamente si è riusciti a correre bene per tutta estate, tolto qualche sporadisco picco di caldo. Anche il corpo si è abituato ai 26°C della pianura, diventati ormai quasi routine. Se c'è da trovare qualcosa di positivo in questi ultimi due-tre mesi è proprio questo.

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Anniversario e Ripetute

Sei anni fa... "Rientro dalle vacanze con qualche chilo in più nonostante non sia stato a riposo completo, ma quattro corsette sporadiche in venti giorni non sono servite a molto. Ieri ho già programmato gli allenamenti in vista della Maratona di Firenze. Non è ancora certa al cento-per-cento, ma almeno ho già stabilito la programmazione invernale. Tornando all'allenamento, lunedì ho provato a fare i 10 km a ritmo blando giusto per vedere il livello e non sono andato molto bene: 49' 13". E' da vedere se i 65 km in bici di domenica hanno inciso oppure no, vedremo questa sera". Era il 20 agosto 2008. Era il primo post sul vecchio Corroergosum.altervista.org. Tanti chilometri fa.

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Compleanno XL

Sono solo poco più di tredici ore che ho compiuto i quaranta (a dir la verità se contiamo le ore al momento ne ho ancora trentanove, nda) ma l'età si fa già sentire. Avrei voluto festeggiare con una corsetta questa meta, ma i polpacci hanno detto no. Ero comunque tentato di provare un lento, come regalo, ma le sensazioni della mattinata non sono state quelle che avrei voluto. E siccome dove il fisico non arriva è la testa a prendere il comando, ho preferito optare per un sano e ricostituente riposo. Meglio qualche giorno di stop per poi ripartire subito alla grande, piuttosto che trascinare un inutile infortunio lungo settimane o mesi. Anche perchè il recupero si fa sempre più duro. Non sarò più forte, ma un pochino più saggio si.

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Ripetute 10x200 discesa 3% + 8 Km rec. 3'

Un allenamento strano. Per il tipo di allenamento e per come è diventato. Non avevo mai corso delle ripetute in discesa. A pensarci bene, non ne avevo neanche mai sentito parlare. E a dire il vero le ho anche un po' sottovalutate. Oltretutto uno dei problemi più grossi è stato decidere proprio dove correrle: trovare una discesa lunga duecento metri e con dislivello al 3%. Alla fine con un po' di fortuna e chiudendo un po' un occhio, ho sfruttato la stessa dove nei mesi scorsi ho corso le ripetute brevi in salita. Invece che scendere sul lato più ripido e dritto ho optato per la ciclabile più morbida con un piccolo tornantino piano. Non sarà stata la stessa cosa che duecento metri dritti, ma siamo in Pianura Padana. E pianura lascia già intendere che tipo di percorsi trovare.

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3/4 Halbmarathon Bruneck (Brunico)

Correre in sali-scendi è un po' come fare i conti con il proprio stato d'animo quando sono le incertezze a dominare i pensieri. Gambe veloci che prendono ritmo durante le discese. Sguardo propiettato in avanti per scorgere la fine della salita. In mezzo ci sono i pensieri, troppi, che oltre ad analizzare il momento, la gara, la corsa, pensano a quello che sarà già la prossima volta o ricordano tutti i chilometri che sono serviti per arrivare lì. Non è per neinte facile essere obiettivi nè prima nè dopo. Tantomeno durante, quando un attimo prima sembra che ci sia la definitiva ripresa, ma appena svoltata la curva è la volgia di rallentare e fermarsi a prendere il sopravvento. Ma è la vita del podista. Quando la forma non c'è, quando i risultati tardano ad arrivare, quando le aspettative non sono rispettate. E' facile correre quando le gambe girano a meraviglia. La differenza la fanno però i chilometri di sofferenza. Quelli in cui si impara a tener duro fino alla fine.

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Da quarantenne

Oggi prima corsa da quarantenne. Me ne ero dimenticato. Mi è venuto in mente solo adesso. Anche se da MM40 quest'anno gare ne avevo già fatte. Sensazioni nuove? No, tutt'altro. Solita paura del ritorno all'allenamento dopo uno stop. Tutta l'attenzione portata sul polpaccio e sensazioni contrapposte da un passo all'altro. Un fastidio qua, un dolorino là, un acuto più in basso. E' solo la paura di risentire la stessa sensazione e dover dire ancora fermiamoci. Invece mi sembra sia andato tutto piuttosto bene. Il clima perfetto dopo i temporali torrenziali di mattinata e notte, il ritmo nelle gambe che non se ne è andato. Credo che comunque ritornerò da William almeno per un'altra tecar, scaramantica, giusto per dire al muscolo di stare tranquillo. Adesso devo solo rimanere concentrato sul da-farsi, pensando in lungo, anche se settembre è già qui. Chilo più, chilo meno.

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Dall'estate all'autunno

E' bastata una notte per svegliarsi in una stagione diversa. Quindici gradi in meno di ieri, cielo grigio e pioggia autunnale. Spero nessuno se ne lamenti. Io ho solo sperato a metà mattinata che la forza delle nuvole diminuisse un po' per sfruttare la pausa pranzo al meglio. Fresco quasi fastidioso in partenza, ma una volta scaldato è stato un allenamento godurioso. Peccato per le troppe pozzanghere che mi hanno infradiciato i piedi. Ma che correre. Fatica ne ho fatta, ma solo perchè le gambe sono un po' cariche dopo queste prima settimane. Respirazione senza alcun problema invece. Non invidio quelli che usciranno nelle prossime ore quando l'umidità comincerà a crescere esponenzialmente. Non sarà più tempo d'autunno, ma tempo da tropici. D'altronde siamo in vacanza.

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