Run&Roll: musica e corsa
Non sono impazzito. E non vado contro tutto quello che ho sempre sostenuto. Ma, come diceva il poeta James Russell Lowell, solo gli stupidi non cambiano opinione. Anche se poi in realtà l'opinione io non l'ho cambiata. Ho solo fatto una (quasi) nuova esperienza. Credo che tutti quelli che hanno iniziato a correre (per diletto) la prima cosa che abbiano fatto sia stata infilarsi un paio di auricolari (per i più datati, magari un paio di cuffie spugnose) nelle orecchie. E così avevo provato anche io, più di una volta. Ma il fastidio di avere un cavo che passa sotto la maglietta, le auricolari che si muovono continuamente dentro all'orecchio e cadono, il peso di un lettore mp3 in tasca o sul braccio, sono sempre stati un deterrente abbastanza forte per decidere semplicemente di correre e basta. Cosa, che mi ha anche aiutato ad apprezzare forse di più il gesto atletico in sè e quello che la corsa (il mondo) offre. Ma vista l'occasione di prova data dalle nuove cuffie bluetooth di FlyONE di Deeware ho pensato di riprovarci.
Ed è andata meglio del previsto. O come avrei sempre voluto che andasse. Fortuna vuole che i pantaloncini Nike, regalo di ritorno da Portland, abbiano una tasca posteriore esattamente grande quanto le dimensioni di un iPhone 5. Cosa che mi ha permesso di correre praticamente come se non avessi null'altro addosso rispetto al solito. L'idea di indossare una fascia porta-cellulare sul braccio sarebbe stata improponibile. E devo dire che l'esperimento non è andato poi così male.
Dal punto di vista comodità nulla da dire. 12 Km di lento fatti come in qualsiasi altro allenamento. Corsa tranquilla, sotto il sole e l'aria fresca, con la sola differenza dell'accompagnamento musicale nelle orecchie. Le auricolari è come se non ci fossero mai state. Come se l'audio fosse sparato direttamente nelle orecchie. Nessun movimento della cuffia, nessun fastidio di cavi che (non essendoci) passano attraverso la maglietta e a contatto con la pelle, nessun ingarbugliamento di fili e tensioni tra auricolari e smartphone. La comodità è assoluta, grazie alle diverse misure (S-M-L) ed alle alette ergonomiche che fissano le cuffie al padiglione auricolare. Il livello di trasmissione audio è alto e non ci sono mai state interferenze dovute al sudore o abbassamenti di volume per il movimento. Il peso di 15 grammi è praticamente irrisorio. Una delle cose che mi è piaciuta maggiormente è stata l'intuibilità all'utilizzo. Il tastierino comandi appena sotto l'aurcolare di destra permette di guidare con estrema facilità tutte le applicazioni, dalla connessione alla ricerca dei brani, dal volume alle telefonate anche correndo. A chi piace correre ascoltando musica, un prodotto da valutare. Anche perchè frutto di una startup italiana del 2013.
Se poi devo essere sincero, io preferisco correre senza distrazioni. O meglio, immerso in quello che la corsa regala. La musica è una deviazione continua per la concentrazione. In più di un'occasione, disperso tra le note, non ho sentito e controllato il ritmo ai soliti intermedi. Come non ho mai sentito arrivare dal dietro le bici che dovevano superarmi. E' facile farsi trasportare dalle canzoni e aumentare il passo senza accorgersi. Rilassante dal punto di vista mentale sicuramente. Ma non credo che proverei mai a fare un allenamento di qualità o addirittura una gara con le auricolari alle orecchie. Dal mio punto di vista la corsa è un'altra cosa. Ci sono sensazioni che solo la corsa regala, anche in un lento, anche lungo una semplice ciclabile che attraversa la Martesana. Correre senza sentire la fatica, senza godere di quel momento, senza gustarsi la strada, senza ascoltarsi negli acciacchi o nelle buone sensazioni che ogni passo regala, non è la stessa cosa. Nel bene e nel male mi piace correre. E la mia musica continuano ad esserla i miei passi.