Un passo alla volta
Montevecchia rimane stregata per ora. Avremmo dovuto correre l'ultima parte di percorso della MoMot già ieri sera verso il tramonto, ma il forte temporale che ha investito il nord d'Italia con vento e grandine ci ha fatto ritornare a casa senza neanche un metro nelle gambe. Ci abbiamo riprovato questa mattina, accompagnati da Anna e i ragazzi del Monza Marathon Team, ma anche la seconda è andata buca, per metà. Questa volta il clima sarebbe stato perfetto con l'aria fresca del mattino, la luce ancora bassa, il sole appena caldo. Sentieri bagnati ma non infangati, silenzio e le colline brianzole che ancora si stavano risvegliando dal torpore umido della notte. Peccato che le ultime gare ci stiano facendo pagare pegno. Soprattutto a Chiara, che dopo Maratona di Padova e Wings For Life World Run dovrà prendersi ancora qualche giorno in più per recuperare il passo. I dolori che l'hanno accompagnata nella preparazione si sono ripresentati e sarebbe stato stupido forzare adesso. La stagione è ancora lunga.
In programma c'erano solo diciotto chilometri di lento per riprendere un po' confidenza con le salite di Montevecchia, il trail e soprattutto la cronoscalata al Santuario, tratto che abbiamo sempre sofferto nelle passate edizioni della MoMot. Partenza dall'Esselunga di Casatenovo (posizionata esattamente a metà del percorso della gara), un po' di campi tra Rogoredo e Valaperta, per risalire poi da Lomagna, Lomaniga, fino allo strappo deciso sulla mulattiera che porta in cima alla collina di Montevecchia e discesa. Siamo durati però purtroppo solo fino al bivio per Lomagna. Gambe pesanti per Chiara, ma soprattutto flessore che ha ricominciato a dare fastidio, dopo essersi invece assopito durante e fatiche di Verona. Nulla di preoccupante. Solo il dispiacere per non esserci gustati i percorsi di cui siamo ghiotti ma che percoriamo solo in poche occasioni non conoscendo bene la zona.
Da parte mia invece sembra che le gambe abbiano recuperato bene in settimana, soprattutto a ritmi non veloci come quello mantenuto oggi nei 10 Km corsi. Nove a dire il vero, visto che l'ultimo, una volta arrivati in paese, lo abbiamo camminato poco prima di gustarci una quanto mai comunque meritata colazione, in attesa che i nostri compagni di giornata finissero tutto il percorso programmato. Anche senza l'adrenalina e il fascino della gara, le colline brianzole regalano momenti e paesaggi da sogno. Soprattutto sembra sempre di respirare un'aria diversa. Più dolce, leggera, fresca. Inebriante. Non vedo l'ora che sia il 24 maggio per scendere la scalinata della Villa Reale e partire. Una magia che sole poche gare sanno regalare.