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Ripetute 10x400 1' 24" rec. 1' 30"

Stesso allenamento della vigilia della Milano Marathon. Eppure sensazioni così diverse. Tre settimane fa mi sembrava di volare, con le gambe che faticavano a rallentare in pista, la voglia di scaricare sul tartan l'energia accumulata nelle settimane di preparazione, l'adrenalina che scorreva nelle vene. Facilità di passo, gambe vive, fiato da vendere. Sensazioni opposte questa volta. Passo che piano piano sta tornando, ma ritmi non ancora al top. Gambe che sentono ancora l'appesantimento dovuto ai quarantadue chilometri di Milano, che si ricostruiscono piano piano, che non hanno ancora assorbito la fatica di una corsa fatta al limite. Chilometri che stanno ritornando poco alla volta famigliari. Ci vuole tempo e non ho fretta di recuperare. Anche se la voglia di poter fare subito bene già in questo week-end a Verona non manca. 

Quello che mi ha dato subito fiducia è stato l'aver trovato il ritmo giusto da impostare già dai primi giri. Vuol dire che le gambe stanno bene e non lavorano più solo passivamente. E sentire di non essere al massimo per rimanere sotto al 1' 24" di tabella è stato d'aiuto per aumentare poco alla volta la velocità, anche se non avrei dovuto. Un giro veloce e un tra quarti di giro in recupero, praticamente un fartlek in pista. Pista tutta per me. Dietro casa. E in asfalto. La preferisco alle ben più belle e perfette piste rosse o blu di atletica, perchè mi permette di correre con le classiche scarpe da strada senza dovermi preoccupare del troppo rimbalzo dovuto alla sommatoria di ammortizzamento di scarpa e tartan. E questa volta ho optato per le ottime Nike LunarTempo, perfette per questo tipo di allenamento.

Metà mattina, silenzio e cielo nuvoloso. Centro sportivo deserto e solo un alito di vento a farmi compagnia. Non nego che la testa è stata continuamente occupata del pensiero alla Wings For Life World Run. Un pensiero che è nato quasi per caso qualche settimana fa, ma che è cresciuto man mano che i giorni sono passati. Una corsa non classica, ma una sfida interessante, strana. Negli ultimi due mesi chilometri nelle gambe ne ho messi, per cui non posso preoccuparmene troppo. E le ripetute sono state un segnale importante per capire come affrontarla domenica. Partire con calma e aumentare col passare del tempo, proprio come fatto in pista.

Il sapere di non essere al cento-per-cento mi ha aiutato a non partire a mille, ma a controllare la reazione delle gambe col passare del tempo. E ad ogni giro il ritmo è cresciuto, piano piano. Me ne sono accorto soprattutto nei tratti di recupero che al contrario un po' si sono rallentati. Fatica, ma controllata. Dosata. Poi, appena passata la metà allenamento, la voglia di lasciare andare le gambe quasi al massimo. Non ho avuto particolari sentori di affaticamento o dolore. Evidentemente il poco carico e il recupero hanno fatto bene ai muscoli. E comunque ne è uscito un allenamento di tutto rispetto, con 10 Km totali corsi in 39' 51". Tra poco potrebbe essere anche già tempo di un bel diecimila da tempo.