Panta Rei
Tutto scorre. Non so se sia stata l'ultima volta che abbia corso lungo il Naviglio in zona Cernusco, sicuramente è l'ultima volta che lo faccio in maniera regolare, pausa pranzo dopo pausa pranzo. E proprio oggi, giorno in cui l'acqua ha ricominciato a scorrere nella Martesana. Concidenze? Non credo. Tutto è come la maratona. Si parte. Si arriva. E poi si ricomincia. Solo che si punta sempre più in alto, un po' più in là. Più difficile, certo. Ma è il gusto della sfida a rendere tutto ancora più bello. Quello che è stato è stato. E come dice il saggio Vasco... e intanto i giorni passano e i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano.
Ed è anche stato il giorno in cui l'alzaia è cambiata. Sole caldo, colori diversi. Le fronde degli alberi ormai pieni di foglie disegnano l'ombra sull'asfalto. La cilcabile si è riempita di runner come ormai succede quando arriva la primavera, quella vera. Eppure la differenza in corsa (in negativo) si sente già rispetto a qualche settimana fa. Dopo la pausa-piscina della scorsa settimana, l'allenamento di sabato con Calcaterra e l'abbuffata di maratona (da spettatore) di ieri a Padova, non vedevo l'ora di rimettere le scarpe per ricominciare seriamente. Anche se un po' di timore l'ho avuto dopo i fastidi a polpaccio e coscia degli ultimi giorni.
Non ho avuto dubbi invece sulla scelta delle scarpe. Ho messo in borsa, senza pensarci due volte, le Adidas Ultra Boost e mai scelta è stata più azzeccata. Ammetto di essere stato titubante in prima persona prima di provarle e forse condizionato dai tanti che hanno sempre sostenuto (e sostengono tutt'ora) che non siano scarpe da corsa. Ma gambe e piedi oggi non hanno fatto altro che ringraziarmi per tutti i 10 Km corsi. Sicuramente non sono scarpe da gara. Sicuramente non sono scarpe da ritmi veloci. Ma posso garantire che per un bel lento rilassante non ci può essere miglior supporto. Morbide, leggere, sembra quasi di non averle e il piede viene cullato nella loro strana morbida-durezza.
Sarei voluto andare molto più piano di quanto fatto, ma è stato difficile tenere a bada la voglia di correre. E mi sono sentito bene. Rilassato. Ma già voglioso di essere in griglia di partenza. La Wings For Life World Run si avvicina e la voglia di scoprire una nuova avventura sale. Spero solo di riuscire a recuperare in tempo, anche se i ritmi saranno ben minori rispetto a quelli di una settimana fa a Milano.
Ieri invece ho fatto da spettatorealla Maratona di Sant'Antonio dove ha corso Chiara (3h 10' il finale). Una bella festa e una buona dose di running che non fa mai male. Ed essere a bordo strada non placa certo la voglia, ma la moltiplica. Le mie mani si stanno ancora lamentando dopo gli applausi di incitamento che non ho risparmiato a nessuno. Ma essere in gara è decisamente tutta un'altra cosa.