Ripetute 4x1000 3'50" + 3x1000 3' 45" rec. 2'
Nonostante fossi partito pessimista, i risultati (iniziali) stanno arrivando. Nulla di eclatante, ma visto anche il carico settimanale, una buona dose di fiducia. Confrontandomi con lo stesso periodo di un anno fa, dopo un mese di stop, l'abisso è però consistente. Ci vorranno davvero una buona dose di fortuna e tanto sudore per riuscire a ripetere la performance di Milano dello scorso anno. Non mi resta che provarci.
Intanto domani sarà giorno di ritorno dove un anno fa tutto era cominciato, in quel di Fubine. Primo lungo e tutta una maratona da ricostruire in due mesi. Non sarà facile, ma nulla è impossibile. Anche le ripetute di ieri sembravano improponibili dopo la serie di allenamenti pesanti e senza pausa di questa settimana. Eppure, nonostante il carico, il polpaccio sinistro sembra stia reagendo bene. E di conseguenza anche tutto il resto.
Dopo le ripetute brevi di mercoledì, ho sentito le gambe molto stanche. Affaticate. Difficili da portare avanti. Riprovarci sui mille a solo due giorni di distanza mi è sembrato un azzardo. Ma evidente il prof. Massini sa quel che dice. E in effetti la fatica è stata decisamente minore rispetto alle mie aspettative, ma me ne sono reso conto solo a posteriori. A confondermi, ancora una volta, ci ha pensato il vento. Questa volta un po' più debole e da direzione quasi opposta rispetto alle scorse settimane. Quindi prima parte di allenamento contro-vento e ritorno a favore. Se potessi scegliere, forse preferirei fosse sempre così. La cosa brutta è stata avere la sensazione di essere ancora troppo appesantito nelle serie iniziali. Situazione totalmente falsata dal rallentamento dato proprio dal vento. Ma nonostante tutto andata meglio di quanto pensassi.
Sapevo di dovermi gestire inizialmente e quando il cronometro ha segnato esattamente i 3' 51" dopo il primo allungo sono rimasto un po' titubante, vista la fatica. Ma ho notato che la prima ripetuta è sempre un po' più lenta per via dei muscoli ancora un po' intorpiditi per via del freddo. Molto meglio la seconda (3' 45"), cronometricamente parlando. Un po' meno per la sensazione di appesantimento crescente. Cosa che si è sistematicamente ripetuta fino al giro di boa. Ma tutto mi è sembrato più chiaro avendo poi il vento alle spalle. La corsa si è fatta istantaneamente più sciolta, senza più quella sensazione di un elastico legato alla schiena che non ti lascia libero di correre. E anche i vari intermedi hanno subito evidenziato la diversità di percezione. Non che il ritmo a 3' 45" venisse naturale, solo leggermente più libero.
Certo, se confrontato con le serie a 3' 35" di dodici mesi fa, non è la stessa cosa. Ma evidentemente lo stop prolungato di questo autunno, mi ha fatto perdere la muscolatura che faceva la differenza. Ora tutta da ricostruire. Ma come il peso è sceso in queste settimane abbandonando un po' di grasso, piano piano anche il volume delle gambe riprenderà. Resta solamente da vedere quando. Per esperienza so che nel momento in cui il carico avrà raggiunto il livello ottimale, ritmo e distanza diventeranno automatici per le gambe da un giorno all'altro. Ma già godersi la corsa è un buon punto di partenza.