Medio sotto controllo
Sono stato molto combattuto nel decidere se uscire domenica mattina per il medio previsto lungo il Naviglio Martesana o rimandare o saltare addirittura la seduta. Sabato dopo il massaggio di scarico e di controllo da William la situazione sembrava essere addirittura peggiorata. Ma dopo un giorno di riposo e una sana dormita il polpaccio come per miracolo si è ripreso. Ci ho provato e sono ritornato dopo un'ora e venti di corsa lenta e controllata.
C'è chi già si sta buttando sui lunghi in previsione della maratona primaverile, ma io ho capito che devo andare per gradi. Anche un po' confortato e consigliato dalle parole di Franco. Seguire la tabella del prof. Massini in tutto e per tutto è sicuramente la cosa migliore. Per cui anche nelle prossime sedute mi dovrò imporre di non forzare oltre il dovuto. Quando sono partito non ero molto sicuro di come sarebbe andata. Per sicurezza ho usato anche le calze compressive della Bauerfeind che ho testato proprio questo autunno. Un piccolo aiuto non guasta mai. Avevo considerato anche l'ipotesi di fare un semplice giro dell'isolato in caso di problemi, ma partendo con tutta calma mi è sembrato di non riscontrare nessun vero problema. La testa è quella che fa più scherzi di tutti, stando attenta a qualsiasi piccola strana (e magari del tutto inventata) sensazione. Ritmo tranquillo sui 4' 30" e i 18 Km si sono aggiunti uno alla volta strada facendo. Una volta sul Naviglio ho capito che sarebbe andato tutto bene.
Alzaia del Naviglio tra l'altro intasata come nei migliori giorni primaverili. Tantissimi i runners incrociati. Facce mai viste per la maggior parte, ma ben auguranti visto la temperatura che comunque non è stata mai troppo alta. Data poi la sofferenza durante le ripetute della scorsa settimana, per il medio-lento ho optato per un buon abbigliamento invernale per cercare di non soffrire troppo il freddo soprattutto nel ritorno verso casa. Tutto sommato è stato piacevole corricchiare senza aumentare di troppo il ritmo. Rilassante. Mi sono goduto il Naviglio fin quasi a Groppello, salutando di tanto i tanto i podisti incrociati e ascoltando la reazione dei muscoli. Ho avuto più di una sensazione strana, esternamente, internamente, addiruttura sull'altra gamba. Ma evidentemente il problema avuto è stato solo un affaticamento che ha irrigidito il polpaccio oltre misura, probabilmente dovuto anche alla temperatura più rigida del solito.
Non è ancora tutto a posto. Sento, soprattutto quando sono a riposo, che c'è qualcosa di strano. Ma in questo caso è solo il tempo che può aiutarmi. Solo verso fine allenamento ho sentito un po' più di fastidio e un po' di fatica in più, ma so che tutto è dovuto esclusivamente al ritardo di preparazione. So che devo abituarmi ancora sia alla velocità che alla distanza. La cosa strana è essere riuscito a correre bene, fin troppo, nelle settimane appena prima di Natale. Ma non ci devo pensare. Lo scorso anno, dopotutto, sono riuscito a preparare una maratona quasi perfetta in sole sei settimane. Mancano poco meno di tre mesi alla Milano Marathon. E' sufficiente fare un passo alla volta. Vedremo già domani come andrà.