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Ripetute 5x1000 rec. 2'

Quella di oggi è stata la prima promessa non mantenuta. Prof. Massini mi aveva chiesto di seguire scrupolosamente quanto previsto in tabella, ma le gambe hanno voluto fare da sole. Io non ho opposto molta resistenza e alla fine mi sono divertito. Ero partito pessimista dopo i fastidi alla schiena di questa mattina ma sono arrivato soddisfatto. Per lo meno so di non essere del tutto da buttare.

Quello che Fulvio avrebbe voluto che facessi era una serie di cinque ripetute (direi più variazioni di ritmo, visto il passo previsto) a 4' 00". E sinceramente la mia intenzione iniziale è stata quella di seguire alla lettera (o meglio ai numeri) quanto assegnatomi. Addirittura arrivato sul Naviglio e iniziata la prima serie mi sono rallentato per non cedere troppo il passo alla voglia e alla freschezza. Ma non è servito molto. In realtà pensare di dover correre delle ripetute a quella che sarebbe dovuta essere la velocità della maratona autunnale un po' mi ha fatto male. Ma tre mesi tra continui stop e brevi riprese portano evidentemente a questo risultato. So perfettamente che il programma previsto da Fulvio è fatto nell'ottica di riprendere piano piano senza pesare troppo sopratutto sui muscoli della schiena, ma esserne consapevoli e saperlo accettare sono due cose molto distanti. Ho corso tutti i due chilometri di riscaldamento proprio pensando a questo, con il pensiero anche rivolto all'idea che magari è il momento di cedere il passo all'età, agli impegni extra-sportivi. Ma evidentemente qualcuno non è stato d'accordo.

Oggi ho anche provato per la prima volta (visto che la tipologia di allenamento me lo ha permesso) l'applicazione di Allenamento Personalizzato di Garmin Connect con il Forerunner 630 che sto testando in queste settimane. E forse anche grazie a quello ho corso senza svagare troppo la mente. E' stato divertente. Come avere un allenatore personale che ti guida. Ho impostato, prima di uscire, la fase di riscaldamento, le cinque serie di ripetute da un chilometro con recupero di due minuti, la fase di diefaticamento. Veloce e semplice. Il gps ha fatto tutto da solo, segnalando ad ogni lap quando fosse il momento di aumentare o di rallentare. Preciso e intuitivo. Una cosa che purtroppo il mio Forerunner 10 non mi permette di fare. Magari meno utile quando si corre in pista o su strade conosciute con riferimenti chilometrici, ma decisamente interessante quando ci si trova a dover correre per la prima volta in nuove zone o con allenamenti strutturati in maniera complicata con tante variazioni o numerose serie. Ne parlerò probabilmente nell'articolo dedicato, ma anche le schermate che indicano la durata della fase, il tempo stimato della singola serie e il conteggio automatico sono un ottimo ausilio per rimanere concentrati esclusivamente sul lavoro da fare.

Proprio grazie (o a causa) di questo, non ho subito saputo a quanto stessi realmente correndo le serie da un chilometro. La finestra indicante l'inizio della fase di recupero ha sostituito quella di indicazione del tempo dell'ultimo chilometro, lasciandomi inizialmente in balìa delle sensazioni. Ho scoperto poi che il gps fornisce una stima in tempo reale durante tutta la durata della fase veloce e in base a quella ho gestito le seguenti ripetute. E mi ha dato fiducia vedere il loro sviluppo in progressione (3' 49", 3' 43", 3' 40", 3' 37", 3' 38") ma senza nemmeno essere al massimo della spinta. In compenso la schiena che inizialmente mi era sembrata indolenzita si è scaldata e non ha dato problemi. So di non essere in forma, ma so anche di avere solo bisogno di un po' di costanza per riprendere i ritmi che avevo lasciato. A Babbo Natale chiederei solo quello. Di poter rivivere l'emozione di un nuovo traguardo. La possibilità di provarci. Al resto poi ci penso io.