Correre e sentirsi bene
Correre e sentirsi bene. Questo sta diventando il problema. Ovvero il contrario. Avere problemi quando non corro. Dovrei sempre essere in movimento e non trovarmi qui a scrivere. Evidentemente la natura dell'uomo è davvero quella di essere attivo e di corsa e non seduto ad una scrivania davanti ad un monitor con un mouse tra le mani.
Perchè a quanto pare potrebbe essere questo la radice di tutti i mali del (mio) mondo. La scrivania. Quindi, l'unica soluzione è alzarsi tutti e correre. Tanti piccoli forrest gump che riempiono le strade di Milano, Roma, New York, Tokyo, Londra senza meta e senza controllo. E' incredibile come mi senta bene con le scarpe da running ai piedi e come la schiena (e tutto quanto le è collegato) peggiori inveitabilmente non appena passo troppo tempo seduto, che sia scrivania, macchina o altro. La riprova l'ho avuta in questo week-end, in trasferta. Venerdì sfogo di corsa sul Monte Stella e nessun problema. Sabato mattina dopo una sola ora al pc il problema si è ripresentato, bloccando zona lombare, quadrato dei lombi, diaframma... Domenica mattina corsetta rilassante verso il mare per provare ad esorcizzare la sfiga, ma senza nessun fastidio, se non quello di ritrovarmi affaticato per il continuo tira-e-molla tra pause forzate ed allenamenti. Oggi, dopo qualche ora di macchina e qualche misero momento alla scrivania, di nuovo problemi. Quindi che fare? Il problema va risolto in qualche maniera. Il migliore sarebbe correre tutto il giorno.
Parlando di corsa ieri però mi sono sentito bene. Correre ha anche rinfrescato un po' la mente, soprattutto grazie alla brezza fredda che arrivava dal mare. Era da qualche mese che non riuscivo a correre tra Monfalcone e Marina Julia. E' stato rilassante. Come le gambe che hanno fatto un po' quello che hanno voluto. La manica lunga mi ha aiutato a non cadere nella tentazione di sbirciare gli intertempi del gps e pensare solo ed esclusivamente a godermi il momento. Anche se la preoccupazione del capire lo stato di salute complessivo è sempre rimasto. E' questo il vero problema. Una tensione che rimane costante non vedendo spiragli di miglioramento. E così facendo diventa difficile poter pensare ad altro. Anche solo abbozzare una sorta di programma. Troppi imprevisti, troppe pause. Evidentemente il mese abbondante di infortunio al polpaccio passato senza dar sfogo alle gambe ha creato un sovraccarico generale difficile da smaltire. Ma in qualche maniera dovrò fare. Inutile pensare troppo in là.
In questi giorni mi è capitato di vedere qualche foto delle corse degli ultimi mesi e non nego che un po' di nostalgia ci sia stata. Sono più di tre quelli passati senza puntare un vero pettorale e non cosiderando le gare usate come allenamento. Era ancora piena estate. E sono tanti. Un conto è farlo in preparazione di una gara importante, un altro per costrizione fisica. E sinceramente mi manca. Ma al momento non posso farci nulla. Solo sperare che tutto torni alla normalità il prima possibile. Qualche seduta di fisioterapia, un po' di core stability, esercizi generali di potenziamento. Ne approfitterò per raccontare le ultime novità di queste settimane, perchè ce ne sono tante e anche interessanti. Sperando che la voglia aiuti anche il corpo a ritornare pronto il prima possibile. Certi momenti sarebbe bello poterli festaggiare tagliando un traguardo. Quello vero.