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Un passo avanti

Obiettivo primo: ritornare a correre. Obiettivo secondo: continuare a correre. Visto che il primo l'ho raggiunto, ora resta da mettere in pratica solamente il secondo. E guardando le ultime settimane sembra sia la parte più difficile.

Sono anche quasi un po' stanco di dover ritornare sempre alla partenza. Non riuscire a trovare la continuità è stressante. Però mi è sembrato che il problema alla schiena sia passato. Non del tutto a dir la verità. Il dolore lombare durato un paio di giorni ha lasciato i muscoli della schiena contratti, come è logico. Il corpo cerca di difendersi come può. Lunedì le sapienti mani di William (e la tecar) mi hanno sciolto in parte la contrattura, ma qualche piccolo rimasuglio è rimasto.

Mi accorgo che le cose peggiorano non appena mi siedo e lavoro a pc. E questo è normale. Il nostro corpo non è fatto per stare nè alla scrivania nè sul sedile delle auto. E' fatto per muoversi. Per camminare. Per macinare chilometri. Per correre. Ed infatti non appena gli impegni mi permettono di non restare statico con le gambe sotto al tavolo, il braccio sul mouse e le mani a battere sulla tastiera, il corpo ne sente immediatamente il beneficio. Ma credo che dovrò farmene una ragione e fare i conti con un ritorno periodico di questi fastidi. Il consgilio che cerco di darmi (ma che poi molte volte non rispetto) è quello di alzarmi ogno ora e fare qualche passo per qualche minuto. Stare anche solo un po' in piedi. Ma non è sempre così facile costringersi. Un aiuto potrebbe essere avere al polso il fit-tracker (ormai tutta la nuova generazione di gps lo sono) ed ascoltarlo come si fa col proprio allenatore. Poveri allenatori.

La corsa in pausa pranzo in ogni caso è andata bene. Anche correre ho sentito che mi ha alleggerito il peso della schiena. I muscoli si scaldano e si rilassano. Ho provato a fare un progressivo di 12 Km, come da tabella di recupero fatta da Fulvio. La difficoltà più grossa è stata trovare i ritmi giusti. La mancanza prolungata di corsa mi ha fatto perdere famigliarità col passo e non è sempre facile trovare la velocità corretta. Soprattutto ora che il cuore si affatica maggiormente. Per tutta la prima parte di allenamento, comunque, non ho avuto alcun problema. Passo tranquillo per i primi cinque chilometri e poi ho aumentato un po'. Un po' troppo però. Ed al giro di boa me ne sono accorto. Invece di passare da 4' 30" a 4' 20" un chilometro a 4' 08" ha fatto schizzare i battiti. Ho cercato di tornare ad un ritmo più tranquillo fino all'attraversamento del Naviglio, ma sempre un po' troppo veloce. Le gambe sono state bene, la schiena anche. Questo mi fa piacere perchè vuoil dire che perlomeno la muscolatura non ha risentito troppo della pausa di questi ultimi giorni. Fiato e cuore invece sono tutta un'altra sotria. Sul finire d'allenamento sono andato un po' in crisi. Ho aumentato nuovamente il ritmo per gli ultimi due chilometri, ma sbagliando completamente passo e soprattutto in una parte di falsopiano. Accelerazione sbagliata che ho pagato nel finale, dove ho preferito recuperare e rientrare a passo tranquillo verso casa. Però 52' 17" di buona autonomia. La strada è molto lunga e nettamente in salita, però iniziare a percorrerla è già un gran passo avanti.