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Vai col doppio

Archiviata la prima settimana di ritorno alla normalità, è stata ora di cominciare con il doppio. Non bi-giornaliero, sia chiaro. Solamente (si fa per dire vista condizione attuale) due giorni di fila, intervallati poi da un giorno di riposo.

E viste le premesse posso quasi considerarlo un buon passo. Se la scorsa settimana facevo fatica a concludere pochi chilometri, nelle ultime uscite ho allungato già fino a 12 Km. Ritmi sempre blandi, ma gambe che poco alla volta stanno riprendendo confidenza col terreno. I dolori del ritorno alla corsa sono passati per cui adesso è da ricercare solo il ritorno alla normalità. Quello che prima era solo una leggera seduta di scarico oggi mi sembra un successo. La forma, la velocità arriveranno di conseguenza.

Quello che però mi ha lasciato più stupìto di tutto è stato il cuore. Con l'opportunità di testare qualche cardio-gps ho anche avuto l'occasione obbligata di verificare quanto i battiti si siano impennati in così poche settimane di non-allenamento. E me ne rendo subito conto non appena vado in affanno. La voglia di fare mi ha portato nei giorni scorsi a correre un po' più forte del dovuto e i battiti sono subito schizzati a livelli che non ho quasi mai raggiunto neanche questa estate con caldo e ripetute. Il prof. Massini mi ha tranquillizzato dicendomi che sia normale, che è il cuore il primo a subire le conseguenze di un lungo stop. Ma è anche il primo poi a riprendersi. E in effetti, oggi correndo un po' più tranquillo e cercando di controllarmi, sono riuscito a contenere i bpm nella zona di soglia. Ed è così che voglio impostare anche le due prossime uscite di giovedi e venerdi. Un po' più spinta la prima, di scarico e recupero la seconda.

Di buono c'è che in queste settimane correre è fantastico. Temperatura perfetta, giornate limpide. E riuscirlo a fare durante il giorno è un'occasione da non perdere. Non sapendo bene cosa mi riserveranno gli impegni delle prossime settimane, cercherò di approfittarne il più possibile, come oggi. 53' 40" praticamente in solitaria sul Naviglio, con una quantità di anziani spettatori sparsi lungo tutta l'alzaia solo per me. Un'atmosfera tranquilla e rilassante che mi ha aiutato a non strafare, a non voler raggiungere quello un po' più avanti, a non voler gareggiare con la bici che sta superando, a non cercare il ritmo quando ancora non è necessario. E credo che saranno gli ultimi giorni di cui godere. L'ora solare ormai è alle porte.