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21+21 non fa 42

Prendo spunto da uno scambio di battute di ieri con l'amico Andrea. Si parlava di esordienti in maratona. Della prima volta. Ed ho espresso i miei dubbi riguardo il buttarsi troppo presto in un'avventura lunga quarantadue chilometri. Ne parlo adesso perchè ormai settembre è alle porte e le giornate simil-autunnali degli ultimi giorni fanno volare già la mente ai prossimi appuntamenti ottobre-novembrini, dove in molti si cimenteranno per la prima volta con la gara più bella. Più importante. Più diversa. Più unica. E anche se la matematica non è un'opinione, nell'atletica le regole pitagoriche non valgono e ventuno-più-ventuno non fa quarantadue. La maratona non equivale a due mezze consecutive. Non pensate solo ad allungare la distanza. Non pensate che arrivati a trenta si arriverà poi a quaranta. Ci vogliono allenamento, costanza, sacrificio e soprattutto la consapevolezza che sarà un'avventura nuova, diversa. Ogni volta. Come insegna Emil Zatopek, "se desideri vincere qualcosa puoi correre i cento metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona".

Ne parlo proprio adesso anche perchè ormai è iniziata anche la mia preparazione, #winningvalencia, in vista della Valencia Marathon di metà novembre. Da quando sono rientrato dal Running Summer Tour ogni corsa è ormai indirizzata esclusivamente e solo a quello. Ed è necessario che sia così. Per raggiungere certi obiettivi è obbligatorio sacrificare (sacrificrsi, in senso positivo) allenamenti e gare. Pensare a quello che si vuole e costruire giorno per giorno i passi per giungere all'arrivo. La maratona, più di ogni altra corsa, non è solo fatta dei quarantadue chilometri in gara, ma soprattutto delle centinaia corsi prima. Al caldo, al freddo, sotto il sole o sotto la pioggia, al mattino e alla sera, sudando e maledicendo il mal di gambe. Ci saranno appuntamenti importanti già a partire da settembre, come la Cariparma Running e il Milano City Trail, ma tutti sempre e solo in vista del traguardo finale. Non importerà il piazzamento, non importerà il cronometro. Le gambe saranno pesantissime e la fatica raddoppiata per il carico d'allenamento. Ma so, come mi ripeto ogni volta, che tutto il sudore versato prima sarà sudore risparmiato in gara poi.

Questo l'ho imparato da solo. E me lo hanno confermato anche gli ultimi anni corsi insieme al Prof. Massini. Io lo ripeto agli amici che mi chiedono aiuto e consigli per preparare la loro quarantadue chilometri (o altre distanze). Non sono un preparatore, ma col tempo ho imparato dai miei sbagli. So cosa serve per migliorare, so quanto importante sia il riposo e il recupero. Soprattutto ho chiaro in mente cosa sia una maratona. Nel bene e nel male. Prendete il tempo necessario per prepararla. Meglio rimandarla piuttosto che farla male. Non sottovalutate gli allenamenti pesanti, ma nemmeno quelli leggeri. Rispettate i ritmi, il riposo, i carichi, i chilometri. Non è necessario che tutti corrano una maratona. Alla fine, tutti corriamo per divertirci e sentirci bene. Ma chi ha corso una maratona ha uno sguardo diverso.