Ripetute 30x100 20" rec. 1x100 27"
Trenta. Questa volta non sono stati chilometri, ma serie di ripetute. Brevi. Solo cento metri. Ma chi pensa che sia un allenamento facile, vista anche la distanza complessiva, si sbaglia nettamente. Facile forse all'inizio, quando il cuore ancora non è sotto sforzo continuo e il recupero breve riesce a riportare i battiti sotto controllo. Ma col passare delle serie tutto diventa ogni volta più difficile. Sarebbe stato ottimo verificare con il cardio quanto fosse complicato il recupero in così pochi metri. Spero di poterlo fare nei prossimi giorni, testando finalmente il nuovo Garmin Forerunner 225 insieme al fratello in-fascia 220. Se davvero la rilevazione da polso funzionasse (anche sul mio polso) bene sarebbe una rivoluzione per me. Finalmente potrei analizzare anche la risposta del cuore sia in gara che negli allenamenti di qualità. Con la fascia, in certi momenti, proprio non c'è feeling.
Fortunatamente poi il caldo in questi giorni non è salito come preannunciato. Con 32°C certi allenamenti sono ancora fattibili. Sarei potuto andare in pista visto il programma, ma ho preferito l'anello del Ginestrino per due motivi. Primo, perchè avrei fatto meno il criceto, correndo complessivamente solo sei giri invece dei quindici della pista. Secondo, per avere un po' più di ombra. E come al solito il parco non ha tradito le aspettative. La cosa strana è stata la percezione dei cento metri, inizialmente molto lunghi. Poi, appena presa la misura, non ho più nemmeno dovuto guardare dove finissero per avere un riferimento. Le gambe hanno imparato da sole i cambi di ritmo ed è venuto tutto quasi automatico.
Allenamento principalmente cardio. 20" sui 100 m equivalgono ad un 3' 19" con un recupero di 27" sulla stessa distanza che dà 4' 30". Ma se per le prime serie le cose sono state abbastanza facili, col passare del tempo il battito cardiaco non è rientrato più nei parametri di riposo e ogni volta ho dovuto ricominciare con il successivo allungo già sotto sforzo. Ma tutto è avvenuto così velocemente che mi sono ritrovato in un loop automatico di accelerazione e recupero. E anche contare le serie dopo un po' è diventato difficile. Sapevo già che anche il Forerunner 10 avrebbe fatto fatica a memorizzarle tutte, visto che con l'ultimo giro avrei finito i cinquanta lap di registrazione disponibili. Ma riguardando il grafico post-allenamento ho verificato che tutto è proseguito correttamente fino a fine allenamento, come le sensazioni avevano già confermato.
La cosa curiosa è stato constatare che in tutti i 9 Km di allenamento il tratto in cui sentivo di fare più fatica (tra i 400 e i 500 metri dell'anello) è stata sempre anche la parte in cui sono andato più veloce. Evidente reazione del corpo ad una percezione della mente. E come già confermato nei passati allenamenti, ottime alleate sono state ancora le Nike Air Zoome Elite 8, che sono risultate reattive nelle accelerazioni quanto confortevoli nelle parti di recupero. Trovo la tomaia in flymesh estremamente leggera, traspirante e salda al piede. Innovazione veramente interessante. Spero vivamente che resisteranno ai chilometri senza cedere troppo presto. Alla fine per tutti i 37' 01" di allenamento non mi sono quasi neanche accorto di averle ai piedi.