Ripetute 7x500 1' 40" rec. 1' 30"
La cosa che più mi è dispiaciuta della serata è stato non riuscire a correre insieme a Franco. Sono rare le volte che riusciamo a farlo e so quanto uscire con lui mi aiuti a fare meglio che da solo. Ho tenuto duro il più possibile, ma davanti all'evidenza ho preferito tirare i remi in barca e prendere una pausa. E' quello che continuo a ripetere in queste settimane e sono contento almeno di rimanere coerente con quello che dico. Purtroppo in queste giornate non si sa mai come possano andare le cose, troppi fattori che possono contribuire ad un buono o cattivo allenamento. Evidentemente non era serata per portare a casa i risultati sperati. O forse c'era solo la necessità di un po' di riposo. Ma come dopo le giornate buone a volte arrivano quelle cattive, anche dopo quelle meno buone arrivano le sorprese. Basta aspettare. E non disperare.
Con Franco ci siamo dati appuntamento, insieme a Chiara, al centro sportivo di Carugate. Una cosa organizzata al volo, nel pomeriggio. A me piace fare allenamenti di ripetute insieme perchè ci si aiuta a vicenda. Chiaramente la velocità deve necessariamente essere la stessa, altrimenti non avrebbe senso farlo. E so che Franco nel finale ha sempre quello sprint in più che a me manca. Per cui un buono stimolo a fare meglio. La situazione però già dal pomeriggio non è stata ottimale. Un po' di mal di schiena e un fastidioso senso di nausea che non ha voluto andarsene. Ma quando è così tante volte basta qualche minuto di corsa per resettare tutto e stare bene. Non è però andata così in questa occasione.
La tabella di Fulvio prevedeva 14 serie da 500 m a 1' 40" con recupero di 1' 30". Prima volta di ripetute a 3' 20" sui cinquecento. Ma più che la velocità è stato il numero totale a spaventarmi un po'. Anche se, visti gli ultimi allenamenti, ero comunque molto fiducioso. Soprattutto per il contributo di Franco. Senza dimenticare la temperatura più mite di questi giorni (32°C alla partenza). Pensando alle ripetute sui mille viene quasi automatico credere che correre la metà della distanza più veloce sia più facile. Mai errore è più facile. I 400/500 m sono una distanza che soffro parecchio personalmente. Molto più lunghi delle ripetute brevi, ma anche nettamente più veloci rispetto a quelle più lunghe. E i risultati si sono visti.
E' vero che siamo partiti un po' più forte del previsto e il cronometro che ha fatto qualche bizza non ci ha certo facilitato le cose, ma è anche vero che già dalle prime serie ho sentito che il corpo non stava reagendo bene. Il senso di nausea non mi ha abbandonato e la sensazione di gambe pesanti è aumentata con il passare dei giri. Buoni i tempi (sotto i 3' 20") e buoni i recuperi (anche troppo corti in alcuni casi, ma ho preferito fare qualche secondo in meno per avere riferimenti precisi in pista, nda), ma ben prima della metà ho capito che non ce l'avrei fatta. Ho faticato a completare i cinquecento metri mantenendo la velocità costante e quando nella settima serie con ancora cento metri da fare ho sentito le gambe arrendersi, ho preferito fermarmi. Prendere una pausa. Qualche minuto, con l'idea poi di riprovarci. Col caldo capita. Sentire anche il pizzichìo dell'erpes uscire sul labbro non è stato poi un buon segno.
Ho ripreso a corricchiare dopo qualche minuto provando un giro lento per ridare movimento alle gambe insieme a Franco e a Chiara che nel frattempo ci ha raggiunto, ma la situazione non è per niente migliorata. Anche andando piano il senso di fiacchezza non è passato e le gambe sono diventate come macigni. Dopo 9,5 Km e 41' 30" ho preferito fermarmi. Anche per non peggiorare la situazione. Che oggi non è mgiliorata. Avevo in programma 14 Km di lento, ma può darsi che la giornata si trasformi invece in un riposo generale per riprendere le forze. L'allenamento è fatto di tante componenti e il benessere fisico deve essere sempre al primo posto.