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Stop

Le previsioni non indovinano quasi mai. Quelle del tempo intendo. Ma in questo periodo sembra che non commettano errori. Le mie invece, sportive, qualche baco qua e là ce l'hanno. Come decidere di provare le ripetute al mattino per evitare il caldo crescente della sera. Mai scelta è stata meno indovinata. Peccato essermene accorto solo strada facendo, quando ormai era tardi. Nulla di irrecuperabile sia chiaro. Il periodo estivo è sempre un'incognita, soprattutto per chi come me soffre dannatamente il caldo sopra i trenta gradi. E i tentativi, gli esperimenti ci stanno. Non ci sono gare imminenti, per cui sbagliare un allenamento qua e là non può avere effetti negativi su nessuna prestazione. L'importante è sapersi controllare. Conoscersi e dire ok per oggi basta.

Avrei dovuto fare un allenamento tosto. Ripetute 10x400 in 1' 24" + 8x300 in 1' 06" con 1' di recupero. Credo di non aver mai provato una sequenza di serie così impegnative. Ritmi comunque abbordabili in condizioni normali. Ritmi che, con qualche grado in meno, sarebbero stati ben al di sotto di quanto il prof. Massini aveva programmato già un mese fa. Ma i conti bisogna farli strada facendo. Vista la variazione sulla distanza e il chilometraggio consistente che sarebbe dovuto risultare a fine allenamento, avevo deciso di ritornare all'anello del Ginestrino, il centro sportivo di Carugate, dove sono mancato da qualche mese. Meno monotono e con riferimenti ben più chiari rispetto alla pista di Gessate. E con la speranza che gli alberi del boschetto al centro dell'anello facessero un po' di ombra sul percorso. E' stato subito chiaro che non sarebbe stata una mattinata facile visto che la temperatura era già intorno ai 30°C. Ma ci ho provato comunque senza particolari preoccupazioni.

Ho riprovato nuovamente le Nike Zoom Elite 8, che mi sembrano diano il loro meglio soprattutto nelle serie veloci, con la parte anteriore della scarpa molto più carica del precedente modello. Qualche giro di riscaldamento ed ho iniziato a infilare le prime serie di quattrocento metri. La sensazione immediata è stata di fatica. Pur non spingendo al massimo, ma comunque a buon ritmo, sono sempre arrivato affaticato fin dall'inizio alla fine di ogni serie. Avendo valutato che la fatica vera sarebbe iniziata con le ripetute sui trecento metri, la situazione non mi è sembrata rosea. Ma ho proseguito, sperando che il ritmo aiutasse anche il fisico a reagire. Ma il risultato è stato esattamente l'opposto. Gambe sempre più pesanti e corsa sempre più scomposta. Sforzo sempre crescente. Quando durante la sesta ripetuta ho cominciato a sentire i polpacci indurirsi in maniera anomala ho preferito stoppare il cronometro e riprendere un po' di fiato.

Stessa cosa fatta la scorsa settimana. Ma a differenza di allora la situazione non è migliorata. Ho ripreso a corricchiare per scaricare le gambe, ma la sensazione diffusa è stata quella di aver finito le forze. Sicuramente la colazione troppo leggera ha avuto un effetto negativo. Insieme forse anche ai chilometri fatti ieri sera sul tardi al Parco di Monza. Alla fine mi sono accontantato di corricchiare fino a raggiungere i canonici 10 Km tirando i remi in barca. Non un grande allenamento, soprattutto se confrontato con quello che sarebbe dovuto essere. Ma le incognite anche nei prossimi giorni saranno tante. A partire dalla gara che faremo venerdì al Circuito di Orino, ospiti di Paolo. Speriamo almeno di non fare figuracce.