20 Km in Martesana
Venti chilometri sotto al sole dovevano essere e 20 Km sono stati. Anche se all'ultimo secondo ho cambiato destinazione. Invece delle campagne intorno a Settala ho potato per un lungo-lento risalendo il Naviglio fino alla strada sterrata tra Groppello e Fara Gera d'Adda. Rilassato. Pensando a godermi una domenica mattina diversa ma uguale a tante altre. Sole già caldo e alto e pista ciclabile densa di cliclisti più o meno pratici. Certo, superarne la maggior parte a piedi senza nemmeno spingere il passo, fa capire quanto lo sport sia patrimonio poco-diffuso ultimamente. Ma meglio poco che niente. O incrociare improvvisati runner sofferenti racchiusi in k-way allacciati fino alla gola. Già non è semplice correre con trenta gradi, ma se poi uno pensa di poter iniziare a buttar giù peso racchiuso dentro ad un sacco di plastica è proprio sulla strada sbagliata. Il Naviglio è lo specchio di quello che siamo oggi. Corri e scopri un mondo in cui certe volte fai fatica acredere d'esser davvero parte.
Come ieri, ho fatto un po' fatica aprendere il giusto passo. Ma solo perchè ho preferito lasciare alle gambe l'onore di deciderlo. E correre praticamente a digiuno, a parte un caffé, inizialmente qualche problema lo dà se non si è abituati. Anche in vista della distanza. Partire con calma e arrivare in progressione. Cosa che ultimamente mi sta capitando spesso. Lo trovo stimolante e soddisfacente. Vedere che le gambe piano piano col passare dei chilometri ritrovano più sicurezza e hanno più volgia di aumentare il ritmo, da sole, senza chiedere nulla.
Il caldo si è fatto sentire da subito, ma il cappellino (oggi d'obbligo) ha avuto il suo effetto benefico. Tra l'altro ho anche scoperto come evitare il fastidioso gocciolamento del sudore dalla visiere che normalmente inizia dopo il quarto chilometro. Basta indossarlo un po' meno sugli occhi e lasciarlo leggermente inclinato all'indietro. Il sudore cola verso la parte posteriore e non dà più fastidio. Ci ho messo qualche anno, ma i trucchetti prima o poi, anche involontariamente, si imparano. Comincio anche a capire perchè Giorgio (Calcaterra) lo indossasse sempre così. Devo dire che la differenza del passaggio da paese a ciclabile ha avuto il suo effetto benefico, con una leggera brezza che ha perlomeno dato un po' di movimento alla temperatura un po' troppo calda. Purtroppo non quanto il clima mite trovato lungo il corso del Salzach a Salisburgo, ma l'ombra praticamente assente su gran parte del Naviglio incide in maniera opposta, lasciando che campi e asfalto si scaldino per tutto il giorno. Ma nonostante tutto il ritmo è sempre stato buono. Non ho quasi mai controllato il passo godendomi il susseguirsi degli scenari lungo il corso della Martesana, passando dalla campagna aperta, ai passaggi in città, i piccoli scorci di verde tra i pochi alberi, la lunga ciclabile cittadina che porta all'inizio dello sterrato verso l'inizio del Naviglio qualche chilometro più su.
Correre al fianco dei ciclisti ha dato il suo vantaggio, non restando mai solo e sempre vigile tra chi ha superato e chi lo è stato. Sguardi di intesa in qualche caso, sorrisi con qualche altro. Non tantissimi invece i runners, ma l'ora tarda e le tapasciate in zona ne hanno sicuramente scippato qualcuno. Il ritmo è stato un po' più movimentato, con i falsopiani questa volta un po' più a favore e i chilometri che sono diminuiti un passo alla volta. Fatica costante, ma ben controllata e ritmo che è cresciuto poco a poco. E qualche veloce sosta alle due fontanelle dove l'acqua rimane comunque troppo calda per essere davvero rinfrescante. Le gambe mi sembra abbiano reagito bene. I problemi dell'ultimo mese sembrano ormai lontani. Lo scarico sembra che stia dando i suoi effetti positivi. 1h 30' 29" era quello che avrei dovuto fare e tanto è stato. Se le gambe continuano a rimanere allenate e le forze a ritornare, spero che l'autunno possa riservare buone sorprese.