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Wings For Life World Run: ci siamo

Domani a quest'ora sarà ormai tempo di partenza, minuto più minuto meno. Le sensazioni del pre-gara sono buone dopo il piccolo giro di 6 Km per tenere le gambe in movimento questa mattina. Più che altro servito per capire anche il clima che probabilmente ci accompagnerà lungo i chilometri di domani pomeriggio. durante questa settimana ogni giorno le previsioni hanno cambiato idea, passando dalla pioggia al sole caldo, dalle temperature fresche all'umido, per poi assestarsi tra ieri ed oggi per un cielo coperto e un po' di umidità. Non sarà il clima ideale, ma serebbe potuto andare molto peggio partendo appena dopo mezzogiorno (ore 13:00). Per chi vorrà seguire la gara in diretta mondiale tante possibilità: online su live.wingsforlifeworldrun.com dove poter scegliere tra tutti i singoli concorrenti (il mio pettorale è il 73804) o runnersworld.it o Fox Sports 2 per la diretta live.

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Ripetute 16x200 44" rec. 1' 30"

Più che ripetute un fartlek. O almeno così avevo pensato. In realtà poi, anche se una seduta leggera, si è dimostrato un allenamento difficile da condurre. Fatica a riconoscere la velocità ed a gestire l'intera durata. Ma è normale dopo settimane destinate a lavorare su altri fattori e soprattutto a recuperare dalla gara. E sono anche rimasto ben sorpreso dalla facilità di corsa che le gambe hanno avuto soprattutto all'inizio. Nei lenti degli ultimi sette giorni le gambe erano state costantemente stanche e appesantite. Oggi invece con una marcia in più. Anche se non è stato un allenamento da incorniciare per il ritmo, ritrovare anche qualche sprazzo attorno ai 3' al chilometro è stata una buona dose di fiducia. Ancora una volta Fulvio ha avuto ragione, iniziando già da questo week-end a riprendere il ritmo e ad allungare la distanza (domani). Si riparte da dove avevamo lasciato.

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Panta Rei

Tutto scorre. Non so se sia stata l'ultima volta che abbia corso lungo il Naviglio in zona Cernusco, sicuramente è l'ultima volta che lo faccio in maniera regolare, pausa pranzo dopo pausa pranzo. E proprio oggi, giorno in cui l'acqua ha ricominciato a scorrere nella Martesana. Concidenze? Non credo. Tutto è come la maratona. Si parte. Si arriva. E poi si ricomincia. Solo che si punta sempre più in alto, un po' più in là. Più difficile, certo. Ma è il gusto della sfida a rendere tutto ancora più bello. Quello che è stato è stato. E come dice il saggio Vasco... e intanto i giorni passano e i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano.

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Wings For Life World Run

Archiviata la Milano Marathon dopo due giorni di racconti e (ormai) ricordi è già pronta una nuova sfida, la Wings For Life World Run. Cos'è? Una corsa diversa. Ma sempre di corsa si stratta. E se lo scorso anno l'edizione italiana è stata vinta da un certo Giorgio Calcaterra, non è certo uno scherzo. Una gara senza distanza. O meglio, una gara che vince chi corre la distanza più lunga, ma senza un limite vero di tempo. Ma soprattutto una gara mondiale, perchè si correrà contemporaneamente in tutto il mondo, tutti contro tutti. Ma anche insieme, visto che tutto (tutto!) il ricavato verrà devoluto a favore della ricerca sulle lesioni al midollo spinale. Corsa, divertimento, solidarietà. Se non siete ancora convinti guardate i nostri video di corsa insieme a Re Giorgio.

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Ripetute 10x400 1' 24" rec. 1' 30"

Stesso allenamento della vigilia della Milano Marathon. Eppure sensazioni così diverse. Tre settimane fa mi sembrava di volare, con le gambe che faticavano a rallentare in pista, la voglia di scaricare sul tartan l'energia accumulata nelle settimane di preparazione, l'adrenalina che scorreva nelle vene. Facilità di passo, gambe vive, fiato da vendere. Sensazioni opposte questa volta. Passo che piano piano sta tornando, ma ritmi non ancora al top. Gambe che sentono ancora l'appesantimento dovuto ai quarantadue chilometri di Milano, che si ricostruiscono piano piano, che non hanno ancora assorbito la fatica di una corsa fatta al limite. Chilometri che stanno ritornando poco alla volta famigliari. Ci vuole tempo e non ho fretta di recuperare. Anche se la voglia di poter fare subito bene già in questo week-end a Verona non manca. 

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Adidas Energy Boost ESM

Non mi era mai successo di utilizzare una scarpa nuova per correre subito una gara. Tanto meno mi sarei mai aspettato di correre una maratona con un paio di scarpe mai provate prima in allenamento e per un po' di chilometri. E invece, per varie circostanze, è proprio quello che mi è successo in questa ultima Milano Marathon. Però ero anche abbastanza sicuro che le Adidas Energy Boost ESM non mi avrebbero dato alcun problema. E' stata una sensazione istantanea, appena indossate. Morbide, flessibili, ammortizzate al punto giusto e con la corretta protezione che stavo cercando per correre i quarantadue chilometri. Negli anni le tecnologie si sono evolute ed è ormai abbastanza facile trovare dei prodotti che non hanno più bisogno di tanti chilometri per adattarsi al piede. L'unico problema sarebbe potuto essere quello della non-compatibilità fisica tra corsa e scarpa. Ma per questa volta è andata più che bene.

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Calcaterra in Martesana (WFL)

Ritorno alla corsa insieme a Re Giorgio. Miglior allenamento dopo la Milano Marathon non poteva esserci. E tutto grazie alle occasioni che la Wings For Life World Run (e Runner's World) mi sta regalando. Un veloce incontro per correre insieme e provare le nuove Puma Ignite. Fortunatamente un'oretta scarsa e blanda, perchè dopo una settimana di stop non ero per nulla sicuro che le gambe fossero già pronte a correre per così tanto (47' 05"). Ormai sono diventato molto attento ai piccoli segnali che danno perchè non voglio assolutamente cadere in stupidi infortuni visto che la stagione primaverile è ormai qui e le gare che ci aspettano non sono proprio così leggere. Ma non mi sarei per nulla al mondo perso l'occasione di correre ancora al fianco di Calcaterra proprio sul mio Naviglio, pista di ogni allenamento quotidiano.

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Pazza Milano Marathon

Pazza. E' stato il primo aggettivo che mi è venuto in mente per riassumere questa altra nuova Milano Marathon. Perchè per provarci ci vuole coraggio, ma anche la pazzia di non sapere a cosa si stia andando incontro. E' stata una sfida dal primo metro. Lucidità che si è persa per strada in alcuni momenti, ma anche consapevolezza di potercela fare. Ho passato gli ultimi giorni a ragionare sulla conduzione di gara, a confrontarmi con Fulvio sul possibile ritmo da mantenere, a cercare appigli e conferme con gli amici. Ma poi è stata la strada a comandare. Sono state le gambe a decidere dove andare. E' stata la testa a reggere il peso dei chilometri che passano. E stata la voglia di provarci a mandarmi avanti. Credo che sia stata una delle gare più belle e meglio condotte che abbia mai corso. Anche per quel finale sofferto e imprevisto che non è stato uno sbaglio. E' solo maratona. Le gare finiscono al traguardo, non all'ultimo chilometro e fino ad allora non è ancora il momento di cantare vittoria.

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La Martulada (Pozzuolo Martesana)

Le tapasciate vicino a casa sono comode. Nessuna sveglia all'alba, strade che si conoscono e tante facce famigliari. E' un po' come ritrovarsi tra amici per una partita di calcetto. Anche se poi è stata la prima volta che ho corso La Martulada. A pochi chilometri da casa, lungo le strade dove ho praticamente cominciato a fare i primi avanti-e-indietro una decina di anni fa. Quando ancora strade e autostrade in zona non c'erano, le piste ciclabili erano appena state fatte e in giro non si incrociava ancora quasi nessuno che correva. Maglia di cotone, pantaloncini grigi della tuta adidas e scarpe improbabili, forse addirittura da basket. Sembrano passati secoli. E chili. E chilometri. Eppure tutto è cominciato così, per gioco.

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Un post difficile

Oggi ho avuto un po' di pensieri che mi sono girati per la testa mentre correvo, ma tutti racchiusi tra Maratona di Milano e Wings For Life World Run. Tre settimane cruciali. Tutto partito dalla mia predisposizione ad un recupero lento dalla maratona. Ho pensato ai tanti che corrono una maratona a settimana, a Paolo che per preparare il Passatore ne sta correndo molte ravvicinate, a chi corre molti più chilometri di me alla settimana. Forse la spiegazione sta nel fatto che io ne faccio poche (solitamente non più di due l'anno, nda) e quando parto non le uso come allenamento ma le corro sempre al massimo. La conseguenza è il grande dispendio di energie e di muscoli che poi fatico a recuperare immediatamente. Queste sono l'analisi e la lettura più corrette che mi siano venute in mente.

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Di corsa in piscina

Ormai ho imparato che devo prendermi cura dei miei muscoli. E una riprova è stato il finale di domenica alla Milano Marathon. Per cui questa settimana niente traumi e solo qualche vasca in piscina. Ho preferito il nuoto ai pedali perchè mi sembra che i muscoli delle gambe subiscano meno sforzo. In più faccio finalmente lavorare un po' anche la parte superiore del corpo, solitamente molto meno sotto stress. E non di scarsa importanza il fatto che riesca a sfruttare la pausa pranzo invece di dover spostare al dopo-lavoro l'eventuale uscita ciclistica. Non è certo come andare a correre, sia come impegno che come divertimento, ma le gambe avevano proprio bisogno di un po' di tempo per riprendersi.

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Il Prof ha detto SI

Ultimo test prima della Milano Marathon sotto la super-visione del Prof. Massini al campo XXV Aprile di Milano. Importante per vedere se le sensazioni delle ultime settimane e i risultati dell'ultimo lungo sarebbero state confermate anche nel Test di Conconi. Da parte mia ero abbastanza sicuro che il risultato sarebbe stato lo stesso. Ma impostare il passo giusto domenica in maratona è basilare. Ci sarà già l'incognita della temperatura e partire con il giusto ritmo potrebbe essere l'arma giusta per fare bene. Non credevo che nel pre-gara sarei stato ancora così teso. Forse anche perchè gioco in casa e Milano è sempre stata la mia maratona. Ma alla fine anche il prof. ha detto Si...

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