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100 Km del Passatore... ultra-s Paolo

Adesso che ho visto con i miei occhi le facce di coloro che l'hanno attraversato, adesso che ho provato sulle due ruote di una bici le sue salite e le sue strade, adesso che ho toccato con mano la sofferenza e la voglia di chi ci ha voluto provare, adesso che ho scoperto nella notte cosa sia davvero la 100 Km del Passatore, adesso e solo adesso so che è un'impresa per folli. Follia, perchè è una prova che va al di là di una qualsiasi ragionevolezza umana. E forse perchè non è cosa che tutti possano (debbano) provare. Raggiungere i propri limiti e andare oltre. Molto oltre. Sapendo che sarà ancora solo peggio. Non è un caso se le ultime dieci edizioni sono state dominate dal solo Re Giorgio Calcaterra. L'Imperatore del Passatore. Lui ne è l'esempio. Ma lui non è folle. Lui non è nemmeno umano.

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Monza-Montevecchia EcoTrail (MoMot)

Ogni volta è una MoMot diversa. E' questa la magia che nasconde la strada che da Monza arriva a Montevecchia. Non importa quante volte si sia corso lungo i suoi sentieri, quanto si sia studiato il percorso nei minimi particolari, quanti compagni si siano cambiati da un'edizione all'altra, quanti allenamenti si siano provati tra i suoi boschi e le sue salite. Pronti, sul palco della partenza, al via dello speaker, è sempre ancora la volta di una nuova MoMot. MoMot che all'inizio sembra solo un allenamento in compagnia mentre col proprio compagno si sorpassano e si salutano gli avversari. Fino a quando non si viene stregati dalla luce dei suoi boschi, dai suoi freschi torrenti, dalle sterminate campagne deserte e assolate lungo i colli brianzoli, dalle salite che spezzano prima il fiato e poi le gambe. MoMot che sulla carta sembra sempre solo una classica cronometro a coppie, che dietro la bellezza indelebile di un quadro nasconde le insidie dei veri trail. Ma che alla fine, come tutto ciò che ami, ti stringe tra le sue braccia, ricordandoti che correre è semplicemente bello.

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Strapanaro (San Damaso)

Non è andata come avrei voluto, ma un po' me lo aspettavo. Sono stato molto indeciso sul da farsi fin poco prima lo sparo della partenza della Strapanaro. Ormai mi conosco bene e so quando e quanto poter chiedere alle mie gambe. Ma un piccolo lumicino di speranza che lascia intravedere un risultato inaspettato c'è sempre. Va poi considerato che comunque sulla distanza delle 10 Miglia (16,1 Km), anche se per pochi secondi, ho fatto il miglior tempo di sempre. Un po' alto rispetto le mie aspettative. Non che abbia fatto molte gare di sedici chilometri in questi mesi, ma quando c'è l'occasione è bello provarci. Mi rimane sempre quel muro dell'ora da abbattere, ma è solo una questione di corsa giusta al momento giusto. Ci avessi provato la domenica della Staffetta alla Unesco Cities Marathon, avrei infranto i sessanta minuti con uno schianto. Oggi, come ieri, ho ancora da smaltire troppi postumi per ritrovare la velocità massima. Ma un passo alla volta, prima o poi il traguardo arriverà.

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Ripetute 12x400 1' 24" rec. 1' 30"

Come sempre i miei dubbi vengono fugati sul campo. Visto il post-corsa della Wings For Life World Run e la fatica per correre nei giorni successivi, credevo che ci avrei messo un po' a digerire i chilometri ed a far ritornare i muscoli a buon ritmo. Anche solo gli allunghi finali nell'allenamento di giovedì mi erano sembrati inarrivabili. Ma quando lo scarico viene fatto bene, senza forzare e solo per far ritornare le gambe al loro splendore, i risultati spesso sono immediati. Già sabato mattina lungo i sentieri di Montevecchia mi era sembrato di essere in piena ripresa, ma la conferma l'ho avuta subito domenica mattina con l'allenamento in stile criceto sulla pista di Gessate. Buon ritmo e muscoli tonici. Non ancora sui ritmi di preparazione di qualche settimana fa, ma sulla buona strada.

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Venti sul Naviglio

Ho dovuto anticipare l'uscita del week-end di qualche giorno. La 100 Km del Passatore alle porte mi darà due giorni di riposo e rifiato dalla corsa, anche se le gambe (e schiena e spalle) si dovranno comunque sobbarcare il fantastico viaggio che farò al fianco di Paolo. E' emozionante per me che sarò al seguito, non immagino cosa possa essere questa vigilia per lui e per tutti gli altri duemilacinquecentoquattro che saranno sulla linea di partenza. Forse un giorno... Intanto il tifo e la mia spinta spirituale sarà anche e soprattutto per Re Giorgio Calcaterra che proverà a conquistare il suo decimo titolo consecutivo sulla strada che unisce Firenze e Faenza. Qualche mese fa mi raccontava che "tutto è iniziato per caso. Una prova". Se tutto è andato come andato, allora forse è ancora il caso che anche questa volta sia una prova. Ci vediamo all'arrivo.

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Ripet. 8x100 salita rec. 1' 30" + 6 Km 4' 15"

Molto meglio di quel che pensassi viste le premesse di questa settimana, anche se alla fine l'allenamento è stato molto più leggero di quel che sarebbe dovuto essere in realtà. Il cambio di programma per la MoMot mi ha costretto a portare dei cambiamenti negli allenamenti settimanali. Se correndo con Chiara avrei utilizzato la gara di domenica come lungo (a ritmo più basso) in vista della Monza-Resegone, dovendo invece affiancare Franco i ritmi saranno decisamente più alti. Per cui la settimana di carico si è dovuta necessariamente trasformare in una settimana di scarico e avvicinamento al week-end. Oltretutto i (pesanti) lavori casalinghi degli ultimi giorni hanno ulteriormente inciso sulla stanchezza fisica, fecendo anche uscire un fastidioso dolore lombare che mi capita ogni volte che carico troppo la schiena. Ma questa forse è la vecchiaia.

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Run&Roll: musica e corsa

Non sono impazzito. E non vado contro tutto quello che ho sempre sostenuto. Ma, come diceva il poeta James Russell Lowell, solo gli stupidi non cambiano opinione. Anche se poi in realtà l'opinione io non l'ho cambiata. Ho solo fatto una (quasi) nuova esperienza. Credo che tutti quelli che hanno iniziato a correre (per diletto) la prima cosa che abbiano fatto sia stata infilarsi un paio di auricolari (per i più datati, magari un paio di cuffie spugnose) nelle orecchie. E così avevo provato anche io, più di una volta. Ma il fastidio di avere un cavo che passa sotto la maglietta, le auricolari che si muovono continuamente dentro all'orecchio e cadono, il peso di un lettore mp3 in tasca o sul braccio, sono sempre stati un deterrente abbastanza forte per decidere semplicemente di correre e basta. Cosa, che mi ha anche aiutato ad apprezzare forse di più il gesto atletico in sè e quello che la corsa (il mondo) offre. Ma vista l'occasione di prova data dalle nuove cuffie bluetooth di FlyONE di Deeware ho pensato di riprovarci.

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Un passo alla volta

Montevecchia rimane stregata per ora. Avremmo dovuto correre l'ultima parte di percorso della MoMot già ieri sera verso il tramonto, ma il forte temporale che ha investito il nord d'Italia con vento e grandine ci ha fatto ritornare a casa senza neanche un metro nelle gambe. Ci abbiamo riprovato questa mattina, accompagnati da Anna e i ragazzi del Monza Marathon Team, ma anche la seconda è andata buca, per metà. Questa volta il clima sarebbe stato perfetto con l'aria fresca del mattino, la luce ancora bassa, il sole appena caldo. Sentieri bagnati ma non infangati, silenzio e le colline brianzole che ancora si stavano risvegliando dal torpore umido della notte. Peccato che le ultime gare ci stiano facendo pagare pegno. Soprattutto a Chiara, che dopo Maratona di Padova e Wings For Life World Run dovrà prendersi ancora qualche giorno in più per recuperare il passo. I dolori che l'hanno accompagnata nella preparazione si sono ripresentati e sarebbe stato stupido forzare adesso. La stagione è ancora lunga.

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Dal Passatore al Resegone

No, non sono impazzito. Sabato pomeriggio alle 15:00 sarò al via della 100 Km del Passatore a Firenze, ma solo per accompagnare e assistere in bici l'amico ultras Paolo alla ricerca della sua impresa. Un'avventura da vivere al suo fianco prima e raccontare poi. E ci saranno tante altre facce amiche da incontrare e incoraggiare lungo tutto il percorso. Primo fra tutti ancora una volta Re Giorgoi Calcaterra, che proverà a conquistare il suo decimo podio consecutivo. Per me sarà la prima volta e sono curioso di vedere cosa sia davvero il Passatore. Non è ancora nei miei programmi, ma non è detto che prima o poi i ruoli non si invertiranno. Twitter e Facebook saranno la nostra timeline per chi fosse interessato. Ho visto qualche anno fa seguendo il mio Amico Ultraman Iacopo cosa voglia dire correre per cento chilometri, ma sono curioso di capire cosa possa nascondere quella che è considerata la regina delle ultramaratone. Paolo lo sa e toccherà a me rincorrerlo.

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MoMot cambio in corsa

La MoMot per me è sempre stata una corsa speciale. Amore a prima vista. Per tanti motivi. E' stata una delle prime corse fatte come Runner's World Challenge. Cosa che non capita tutti i giorni. E' una riedizione storica che il Monza Marathon Team di Andrea Galbiati ha saputo migliorare e rendere corsa inavvicinabile. Eco. Trail. Lungo paesaggi e strade che pochi conoscono. A due passi da casa nostra. E poi la formula a cronometro. E a coppie. Un'esperienza diversa da qualcunque altra. Una strategia di gara quasi da improvvisare ogni volta. Ma soprattutto una corsa legata a me ed a Chiara in maniera imprescindibile. Un'avventura che ci ha unito sempre di più, dall'emozione della partenza, alla fatica della cronoscalata, dalla forza dello stare insieme, alla gioia degli ultimi metri per mano. Non correrla insieme questa volta non la renderà peggiore, solo diversa. Un'altra. Nuova. Avventura.

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Ripet. 14x80 salita rec. 1' 30" + 8 Km 4' 20"

Finalmente ho potuto sfruttare le salite suggerite da Stefano ormai qualche mese fa. Ho anche trovato i segni lasciati dal suo passaggio. Oltretutto distanza perfetta per fare prima un buon riscaldamento e non arrivare ancora troppo freschi. E, cosa ancor più positiva, almeno i lavori che hanno distrutto le campagne della Martesana in favore della Teem sono serviti a qualcosa. Salita perfetta, almeno per gli allenamenti delle prossime settimane. Campagna (almeno fino a che non comincerà il traffico della tangenziale), praticamente zero-passaggio di auto e percentuale di salita non eccessivamente elevata (soprattutto dislivello non registrato dal Garmin, non essendo ancora presente sulla mappatura satellitare). Come primo test e come campo prova non posso che esserne che soddisfatto.

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Ripartire

Un attimo di pausa. E' l'antidoto migliore per recuperare. Soprattutto quando hai una certa età. Ci ho messo un po' per capirlo, ma ormai me ne sto facendo una ragione e soprattutto una regola. Tanto prima o poi comunque il corpo il suo riposo se lo prenderà, volenti o nolenti. Per cui tanto vale assecondarlo e scegliere il modo meno brutale per farlo. Non sono stato drastico come dopo la Maratona di Milano in cui per cinque giorni mi sono solamente tuffato in piscina, ma comunque una quasi maratona (trentanove chilometri e mezzo) dopo sole tre settimane un po' di ricarica la vuole. Anche perchè nei giorni successivi alla Wings For Life World Run le gambe si sono ritrovate ad essere più malconce di tre settimane prima. Ma i lenti distensivi di questi giorni sembra che stiano dando i loro frutti. E il prof. Massini tutto questo lo sapeva già prima.

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