Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Alla Wings for Life World Run vincono tutti

E’ stata una nuova esperienza. Non migliore. Non peggiore. Diversa. Dopo averla corsa il primo anno ed esserne stato il Direttore Sportivo per altri due, questa è stata la volta della App Run. E l’occasione di conoscere persone speciali che condividono un solo semplice sogno comune: correre per chi non può.

Non nego che correre la Wings for Life World Run rincorsi da una Catcher Car virtuale non sia la stessa cosa di esserne inseguiti realmente. Ma forse, proprio questa formula, vissuta in un piccolo lembo di terra in mezzo al mare, lontani dal clamore della grande metropoli, lontani dai grandi top runners mondiali, lontani dai mega schermi globali, ci ha regalato una dimensione più umana e intima di quello che è davvero la Wings for Life World Run: un evento per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sulle lesioni del midollo spinale

Per due giorni, solo a questo abbiamo pensato insieme agli amici di Albarella, Tomaso e Alessandro, ideatori e promotori della prima tappa italiana della App Run sull’isola di Albarella. Nessuna preoccupazione sulle dinamiche di gara lungo i 3,4 Km del circuito. Nessuna dispersione di energie verso un contorno scenografico. Nessun inutile investimento per ciò che non fosse strettamente necessario. 

L’isola di Albarella ci ha regalato tutto quello di cui abbiamo avuto bisogno. Una location spettacolare e decisamente unica nel suo genere, con un passaggio lungo una sottile linea di terra completamente immersa tra due specchi d’acqua. Una giornata estiva, con cielo azzurro e sole caldo, e la tranquillità di poter correre lontani da caos e traffico cittadino, circondati dai gabbiani e il profumo della salsedine. Un gruppo di amici che ha saputo promuovere la gara mettendo in primo piano il fine e non il mezzo, raccogliendo consensi, collaborazione e partecipazione in pochissimo tempo. 

E’ stato strano per me non vivere la tensione e l’ansia pre-gara, la fatica delle settimane precedenti all’evento, l’emozione di sognare ancora una vittoria mondiale. Anche se in realtà abbiamo vinto comunque. In modo diverso. Per una volta ho spostato l’attenzione dalla perfezione dell’organizzazione al piacere di condividere un momento. Ho affiancato i ragazzi in testa alla nostra corsa pedalando con loro per più di trenta chilometri, scoprendo quello che fino ad ora non avevo ancora visto da vicino nella Wings for Life World Run: la semplice voglia di esserci, per stare insieme e fare del bene. 

La giornata è passata tra sorrisi, applausi, battute, incitamento e fatica. Perché comunque correre sotto il caldo del primo pomeriggio ad inizio maggio, quando il sole si specchia nell’acqua, non è così semplice. L’agonismo e rimasto da un’altra parte, sostituito dal quel sano spirito di squadra che sa farti fare sempre più chilometri di quanto ti saresti aspettato mai. Ad Albarella hanno vinto Alessandra Magosso e Alessio Ceretta, ma in realtà abbiamo vinto tutti. Perché senza di noi non ci sarebbero stati neanche quei 3 milioni di euro raccolti per la ricerca, non si sarebbero corsi 934.484 chilometri in tutto il mondo, non si sarebbero mai superati i centomila partecipanti globali (102.862 per l’esattezza). 

Albarella sarà anche solo una piccola isola in mezzo al mare Adriatico, ma per un pomeriggio è diventato il centro del mondo. Per me. Per noi. E per tutti quelli che hanno voluto dare una speranza a chi ha subìto una lesione al midollo spinale. 


Per rivivere le emozioni delle sei ore e mezza di diretta della Wings for Life World Run, collegati al riquadro in homepage su Corroergosum.it.

[Spoiler] Per la cronaca, la gara globale è stata vinta per il secondo anno consecutivo dallo svedese Aaron Anderson, che a Sunrise, in Florida, ha percorso 89,95 Km spingendosi con la sola forza delle braccia. Secondo Andreas Straßner, che a Monaco ha percorso 76,77 km e terzo il russo Aleksandr Cheburkin, che a Kakheti (Russia) è stato raggiunto dalla Catcher Car dopo 74,69 km. 
Incredibile invece il finale della corsa femminile. Vincitrice è stata la portoghese Vera Nunes che nella gara di Monaco, in Germania, ha percorso 53,78 km aggiudicandosi la corona di regina della Wings for Life World Run. Solo 50 metri l’hanno separata dalla seconda classificata, la croata Nikolina Sustic (53,73 km a Zug in Svizzera). Terza la Russa Oleysa Nurgalieva con 53,61 km. 

Di seguito, invece, potete ri-leggere quello che è stata, per me, in tutti questi anni, la Wings for Life World Run: