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Epidurale, una nuova strada per tornare a correre

Mi ero ripromesso di provare a curare i problemi alla schiena esclusivamente con esercizi di allungamento e potenziamento del core. Ma i risultati non mi hanno soddisfatto. E dopo l’ennesima ricaduta ho deciso di tentare un’altra strada. Dopo alcuni consigli (ed esperienze) di amici pensavo di passare all’ozonoterapia. Ma ho poi deciso di seguire il classico protocollo medico e ho optato per l’epidurale. Ecco com’è andata.

La cosa che più mi da fastidio (limitatamente) è che per circa un mese e mezzo dovrò ancora stare fermo da qualsiasi tipo di attività fisica e soprattutto di carico per la schiena. Ma dopo venti mesi di alti e bassi ormai mi sono quasi abituato. Mi spiace solo che dovrò interrompere la fase, quasi completata, di rientro in forma. Ma tutto è solo rimandato di qualche settimana. Con la speranza poi che sia per sempre.

Per qualche mese non ho avuto più grossi problemi alla schiena, soprattutto dopo aver lavorato sulla bici questa primavera. Ma dopo l’arrivo di Leonardo, le cose sono cambiate. Fastidio lombare permanente e qualche fitta, soprattutto durante gli involontari spostamenti notturni durante il sonno. Di blocchi gravi al quadrato dei lombi non ho più avanti, anche perché adesso un po’ di esperienza me la sono fatta e so subito come intervenire per ridurre il problema. Ma vedere che le cose non sono progredite come mi ero ripromesso mi ha spinto a trovare aiuto in qualcos’altro che non fosse semplicemente l’esercizio fisico. 

Sentendo pareri discordanti sull’effetto dell’ozonoterapia, ero sempre rimasto un po’ titubante sul tentare la strada delle iniezioni, anche perchè il costo di un trattamento completo non è proprio irrisorio (mediamente 1000€). Ma ultimamente, parlando con amici che hanno risolto i loro problemi, sono stato tentato di provarci. Chiedendo poi consiglio al dott. Migliorini e a coach Fulvio Massini, ho deciso di provare invece con le iniezioni epidurali.

Ozonoterapia vs epidurale

Ci sono linee di pensiero differenti e contrastanti sulle due terapie, ognuna ritenuta più idonea dalla rispettiva scuola di pensiero. Io per una volta mi sono voluto fidare del parere medico (e da quello che dovrebbe essere il normale protocollo) ed ho iniziato qualche giorno fa il mio trattamento. Non sarei in grado di spiegare (e nemmeno voglio) in modo corretto per cosa si differenziano. Per quello che ho capito, in un caso le infiltrazioni sono a base di ozono, nell’altro di cortisone. In un caso ci vogliono una decina di sedute, nell’altro due o tre. In un caso possono essere effettuate da un fisiatra, nell’altro da un anestesista. Entrambe mirano a far riassorbire la parte interessata (l’ernia o la protusione). Entrambe vengono effettuate in ambito ambulatoriale. 

Come già detto, durante il trattamento, per le prossime settimane, dovrò evitare qualsiasi tipo di attività fisica e soprattutto la compressione della zona lombare. Quindi niente corsa, bici, moto, auto (nel limite del possibile) e qualsiasi carico che vada a comprimere in modo pesante e persistente le vertebre. Una cosa non semplice, soprattutto con due bambini piccoli in casa, ma che spero mi ridarà nuova linfa per l’anno nuovo. Per ora non mi rimane che aspettare e incrociare le dita.